Il professor Fabrizio Pregliasco, direttore dell’ospedale Galeazzi di Milano, è stato intervistato stamane in collegamento dal programma di Canale 5, Mattino Cinque. Il noto docente di virologia dell’università Statale di Milano, nonchè membro della task force anti covid di Regione Lombardia, si è soffermato in particolare sulla vaccinazione anti covid alla luce del mezzo caos che si sta venendo a creare dopo l’approvazione dei vaccini bivalenti, e quella prossima dei vaccini aggiornati ad Omicron 5. Pregliasco però taglia corto: “E’ importante fare la vaccinazione se non sono passati più di 4 o 6 mesi e la maggior parte degli over 60 è in questa situazione, a meno che non abbiano fatto la quarta dose, cosa che purtroppo non è stata fatta durante l’estate proprio perchè c’era già questo annuncio dell’arrivo dei vaccini nuovi”.
“Non facciamo come i telefonini – ha proseguito Pregliasco – dove aspettiamo sempre l’ultimo modello che ha delle performance superiori. I vaccini attuali aggiornati con Omicron 1 hanno già una capacità di protezione con le varianti che stanno circolando e quindi è fondamentale vaccinare in questo momento. Nel futuro le persone più fragili e a rischio dovranno avere questo appuntamento periodico, come l’intervallo annuale della vaccinazione antinfluenzale”.
PREGLIASCO: “NON SI POSSONO SCEGLIERE I VACCINI”
“Si possono scegliere i vaccini? – ha proseguito il virologo – non si può, anche perchè per il vaccino aggiornato dobbiamo attendere un mese/un mese e mezzo”. Poi Pregliasco ha concluso in maniera ottimistica: “Vediamo la luce in fondo al tunnel ma dovremo convivere con questo virus e gli effetti più tristi della presenza di questo virus non si vedano più”.
Le ultime parole del professore del Galeazzi sono state rilasciate anche pochi giorni fa dall’Oms, l’organizzazione mondiale della sanità, secondo cui, tenendo conto dei morti in forte calo in tutto il mondo, la pandemia sembrerebbe vicina al suo picco più basso. Se poi avremo una nuova ondata da qui a breve, con l’arrivo del freddo, nessuno può dirlo, ma la maggior parte degli addetti ai lavori scommette di sì, invitando comunque alla calma.