Sempre contrario sul rigassificatore a Piombino, il Movimento 5 Stelle ha però votato a favore l’ordine del giorno che impegna il governo ad adottare ogni iniziativa per la sua realizzazione. In effetti, la mossa M5s è apparsa subito sorprendente, visto che contraddice quanto sostenuto ripetutamente dal presidente pentastellato Giuseppe Conte. Allora i grillini hanno dovuto riconoscere l’errore e correre ai ripari. Nella nota diffusa il gruppo parlamentare del M5s alla Camera ha parlato di «un errore materiale», quindi ha ribadito che «chiaramente la nostra posizione è altra ed è stata sempre espressa a pieno dal presidente del Movimento, Giuseppe Conte».
L’ordine del giorno in questione, sul rigassificatore a Piombino, comunque non è un atto vincolante, ma è di fatto un indirizzo con cui il governo si impegna ad adottare ogni iniziativa, anche dal punto di vista normativo, per garantire la tempestiva realizzazione di quest’opera non oltre la prossima primavera. A votare sono stati in 350, 18 invece gli astenuti e 12 i voti contrati, con 338 voti favorevoli, tra cui quelli M5s.
M5S CONTRO RIGASSIFICATORE, “ESSENZIALE” PER DRAGHI
Dopo l’errore, gli esponenti del Movimento 5 Stelle sono tornati a ribadire la loro contrarietà al rigassificatore a Piombino. «Lì è una scelta sbagliata perché Piombino è una città che da decenni attende un piano di bonifica e che vive una profonda crisi industriale». Quindi, i grillini hanno ribadito che l’ordine del giorno è «un mero atto di indirizzo che non ha ricadute né sull’accelerazione del rigassificatore né quindi sulla città di Piombino», ma in ogni caso, alla luce dell’errore commesso, presenteranno «nel passaggio definitivo al Senato del Dl Aiuti bis, un Ordine del giorno in senso contrario: no a scelte calate dall’alto su Piombino». Di parere opposto è invece il presidente del Consiglio attualmente in carica Mario Draghi, secondo cui è «essenziale» la realizzazione del rigassificatore a Piombino in tempi certi. Si tratta di «una questione di sicurezza nazionale», ha dichiarato in conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.