La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha stabilito che una legge tedesca viola le regole della legislazione europea. La norma finita al centro della bufera riguarda due operatori tedeschi di telecomunicazioni, Telekom Deutschland e SpaceNet, che per legge sono obbligati a conservare per settimane i dati sul traffico e sulla posizione dei propri clienti a partire dal 1° luglio 2017.
I due operatori hanno fatto ricorso alla Corte amministrativa federale tedesca, la quale ha interpellato direttamente la Corte di Giustizia europea in Lussemburgo. La decisione è arrivata oggi, martedì 20 settembre, e stabilisce che questa legge è una violazione di quanto previsto dal diritto europeo, anche se si tratta di una normativa nazionale che ha la finalità di combattere la criminalità grave e di prevenire le minacce gravi alla pubblica sicurezza. “La legge dell’Unione Europea preclude la conservazione generale e indiscriminata dei dati sul traffico e sulla posizione” ha sentenziato la Corte in una nota, chiudendo così il caso sollevati dai due operatori nel settore delle telecomunicazioni.
Legge tedesca viola normativa UE sulla privacy, non si potranno conservare i dati
Telekom Deutschland e SpaceNet, i due operatori tedeschi di telecomunicazioni che si sono rivolti prima alla Corte amministrativa federale tedesca e poi alla Corte di Giustizia europea, secondo la legge tedesca avevano l’obbligo di conservare i dati sul traffico dei propri utenti per dieci settimane, mentre quelli relativi alla posizione per quattro settimane. Secondo la Corte di giustizia, si tratta di un “insieme molto ampio” di informazioni, come ha scritto nella nota, che può consentire di “trarre conclusioni molto precise sulla vita privata delle persone i cui dati sono conservati” e anche di “stabilire un profilo di tali persone”.
Nonostante quindi lo scopo della legge fosse perseguire e prevenire reati gravi e minacce per la sicurezza nazionale, la Corte di giustizia ha decretato che la conservazione dei dati non si può comunque operare preventivamente. I dati potranno essere quindi conservati soltanto se sarà confermata un’eventuale minaccia. Questa decisione si inserisce in un contesto, quello della privacy sui dati degli utenti, molto delicata per la Germania. Il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha accolto con favore la decisione della Corte di giustizia e ha annunciato che lavorerà per assicurare che la parte relativa alla conservazione dei dati sia rimossa dalla legge.