Stefano D’Orazio, batterista dei Pooh, è stato ricordato ai microfoni di “Storie Italiane”, trasmissione di Rai Uno condotta da Eleonora Daniele, dalla moglie Tiziana Giardoni e da alcuni componenti della band italiana, ossia Roby Facchinetti, Red Canzian e Riccardo Fogli. La sua consorte ha dichiarato: “Stefano aveva una potenza quando suonava la batteria. Aveva una bellezza nei movimenti e nella gestualità che era un qualcosa di impressionante. Quando lo vedevo sul palco per me era un mito. Mi piaceva guardarlo e questo l’ho riscontrato in tante persone che me l’hanno detto”.
Tiziana Giardoni ha aggiunto: “Faccio ancora molta fatica a guardare le immagini di quello che è stato un disastro vero per me e Stefano D’Orazio. Erano anche momenti terribili, si viveva da soli e io ho vissuto, nonostante la vicinanza dei miei amici Pooh, quel frangente in solitudine. Avevo bisogno di abbracci, di forza, di qualcuno che mi stringesse. Non ho potuto avere nemmeno questo in quel periodo: per via della pandemia, nessuno poteva stare vicino a me. Ho vissuto un doppio dolore. Sto cercando in tutti i modi di non ricordare e di trovare la forza di far rivivere quello che Stefano è stato”.
STEFANO D’ORAZIO, IL RICORDO DEI SUOI “FRATELLI” POOH
Al ricordo di Stefano D’Orazio si è unito poi Red Canzian: “Stefano era una potenza a livello di energia e di pensiero, perché quello che pensava lo metteva anche in pratica. Era molto concentrato sui progetti e sui suoi sogni. Vedendo come lavorava Valerio Negrini, iniziò a scrivere i testi a sua volta e ritengo che lui sia diventato un grandissimo autore. È stato il testimone della mia storia d’amore con mia moglie Bea, faceva salire mio figlio Phil Mer da bambino sulla batteria e gli regalava le bacchette: ora grazie allo zio Stefano è diventato uno dei batteristi più grandi d’Italia. Non mi sono ancora convinto che non ci sia”.
Riccardo Fogli gli ha fatto eco: “Noi abbiamo fatto l’ultima reunion e io e Stefano eravamo gli ex Pooh, scherzavamo con molto affetto su questo. Non faccio in tempo a dire Stefano ai concerti che viene fuori dal pubblico un applauso difficile da contenere”. Infine, Roby Facchinetti: “Stefano D’Orazio era un fratello, un amico, con cui abbiamo condiviso insieme una vita, ogni cosa. Ha fatto veramente tanto per la nostra storia, era entrato nei Pooh il 6 settembre 1971, e vogliamo ricordarlo con il sorriso, perché lui amava ridere, era ironico e affrontava così la vita. È dura andare avanti senza di lui”.