Marzia Capezzuti risulta scomparsa da Pontecagnano Faiano (Salerno) dal giugno 2021. Una data presunta perché, come spiegato dalla sua famiglia che vive in Lombardia, i genitori non l’hanno più sentita da allora e non sanno che fine abbia fatto né quando si siano realmente perse le sue tracce. Avrebbero scoperto della sparizione con una notifica dei carabinieri che, nel febbraio 2022, li informava di una indagine per omicidio e occultamento di cadavere aperta dalla Procura di Salerno, provincia in cui la giovane era andata a vivere insieme al compagno. Dopo la morte di quest’ultimo, secondo quanto riferito da una fonte anonima e riportato da Chi l’ha visto?, la 29enne sarebbe rimasta a Pontecagnano con la famiglia di lui, oggi al centro dei sospetti a seguito della stessa segnalazione che avrebbe dato impulso all’attività investigativà. Per gli inquirenti, Marzia Capezzuti sarebbe stata uccisa e il suo corpo sarebbe stato nascosto o distrutto.
Le parole contenute nella segnalazione anonima giunta ai militari sul caso della 29enne milanese hanno un tenore sconvolgente. Riportano quelle che sarebbero state le condizioni di vita di Marzia Capezzuti a ridosso della misteriosa scomparsa, un inferno di vessazioni, percosse e privazioni di cui i genitori sarebbero stati all’oscuro convinti che la giovane stesse bene. A interagire con loro per tutto il tempo in cui non avrebbero più sentito la figlia, fino alla notizia dell’inchiesta per omicidio, sarebbe stata la sorella del fidanzato oggi indagata con altre 4 persone per un presunto coinvolgimento nella scomparsa. La donna si difende e respinge ogni accusa, sostenendo di non avere alcun ruolo nel giallo di Marzia Capezzuti. La 29enne, titolare di una pensione di invalidità e particolarmente fragile, viveva a Pontecagnano dal 2016, ha detto il padre Ciro a Chi l’ha visto?, e i genitori hanno lanciato un nuovo appello perché chi sa parli.
La segnalazione choc su Marzia Capezzuti: “Trattata come schiava e segregata, in casa…”
L’input per l’avvio delle indagini per omicidio e occultamento di cadavere, nel giallo della 29enne milanese Marzia Capezzuti di cui si sono perse le tracce nel giugno 2021, sarebbe una segnalazione anonima ai carabinieri. Una persona avrebbe raccontato agli inquirenti qualcosa di raccapricciante relativamente alle condizioni in cui la giovane, da anni a Pontecagnano Faiano dopo aver lasciato la sua famiglia a Milano per convivere con il fidanzato, si sarebbe trovata a vivere dopo la morte di quest’ultimo. La versione fornita in questa segnalazione ha lineamenti agghiaccianti che rafforzerebbero l’ipotesi che la 29enne sia finita vittima di una trama occulta di violenze fisiche e psicologiche. Una situazione di cui madre e padre avrebbero avuto contezza soltanto dopo la scomparsa.
“Ho visto Marzia cambiare – sostiene l’anonimo –, prima era sorridente, disponibile verso gli altri, gentile, affettuosa, poi improvvisamente si è incupita, intristita. Si vedeva persino dai capelli, i suoi capelli castani lunghi sono diventati radi, corti, come tagliati da qualcuno che non è del mestiere, con rabbia, cattiveria, forse per umiliarla e imbruttirla. Ho saputo – prosegue la segnalazione – che dormiva su un materasso poggiato a terra sempre in quella casa (a Pontecagnano, abitazione che sarebbe degli attuali indagati, ndr), non poteva uscire, avere rapporti con estranei, e a volte veniva rinchiusa in uno sgabuzzino così che nessuno potesse vederla”. L’anonimo aggiunge poi che Marzia Capezzuti avrebbe provato a scappare, ma sarebbe stata “ripresa e riportata” nel luogo in cui, secondo la segnalazione, avrebbe subito continue violenze. “Le cose – continua l’anonimo – sono cambiate da quando il suo fidanzato è morto. Lei è rimasta a vivere a Pontecagnano, ospite della sorella e di suo marito…“.
Il giallo della foto di Marzia Capezzuti ai genitori
E ancora nella stessa denuncia anonima alle forze dell’ordine viene descritta una situazione dai contorni sconvolgente e si richiama una fotografia che la 29enne Marzia Capezzuti, prima di sparire, inviò alla mamma annunciandole di aspettare una bambina: “La trattavano come una schiava, era diventata completamente succube, forse spaventata a tal punto che non faceva più niente se non glielo dicevano loro. Questa foto da mandare alla sua famiglia, lei aveva detto ai genitori che era incinta ma non era così. Aveva un cuscino sotto il vestito. Poi sono iniziate anche le botte, e dalla paura lei si faceva la pi*ì addosso“.
Nella descrizione anonima viene riportato inoltre che Marzia Capezzuti sarebbe apparsa ultimamente “irriconoscibile”, “gonfia e nera” per le percorsse che avrebbe subito, sul viso e sul corpo, tanto da faticare anche a camminare. Il padre e la madre di Marzia Capezzuti non avrebbero creduto alla gravidanza e, secondo quanto riferito a Chi l’ha visto?, avrebbero appreso un altro dettaglio choc: nella stessa foto che la 29enne aveva mandato loro sostenendo di essere incinta, gli inquirenti avrebbero rilevato segni riconducibili a percosse.