Gary Low, cantante e compositore, ha raccontato a “Oggi è un altro giorno” alcuni momenti complicati della sua esistenza, cedendo spesso alle lacrime e all’umana commozione. In primis, per l’infanzia: “Non ho visto mio padre dai 6 ai 18 anni. Non mi telefonava, era in tournée. Quando è tornato, siamo andati in stanza d’albergo. Mi portò una chitarra in regalo, lui non sapeva che io la sapessi già suonare. C’è stato un incontro fortissimo e ancora oggi non riesco a trattenere le lacrime, il mio è un pianto di gioia”. Ancora oggi “ci incontriamo con Gazebo, Sandy Marton: stiamo facendo serate dal 2005 in tutto il mondo… A Miami, in Giappone: siamo rinati!”.
GARY LOW: “AMO LA VITA PIÙ DI OGNI COSA”
Nel corso della sua carriera, Gary Low ha rivelato che “non è stato rispettato un contratto e tutto ciò che si trovava di fronte era solo a scopra di luce. Aprii una vertenza, ma mi allontanai dalla musica, perché non potevo fare nulla in quel momento. Se hai altri pensieri non riesci a goderti davvero la musica”. Una situazione di grande stress, che negli anni ha lasciato il segno sulla salute di Gary Low: “Ho avuto un tumore al petto nel 1990, pensavo di morire. Amo la vita più di ogni cosa ed ero in una condizione in cui non sapevo se sarei riuscito a sopravvivere o meno”.