E’ un Adriano Galliani show quello andato in scena ieri presso il Teatro Sociale di Trento, in occasione del Festival dello Sport 2022. Lo storico ad del Milan, attualmente al Monza, ha attaccato parlando delle lacrime scese dopo la vittoria dei brianzoli contro la Juventus di domenica scorsa: “Le lacrimucce dopo la vittoria con la Juve? Scusate, mia mamma mi portava allo stadio a vedere il Monza quando avevo 5 anni. È stata ed è una storia d’amore infinita, qualche lacrimuccia è il minimo sindacale”.
Luigi Garlando, storico giornalista della Gazzetta dello Sport, ha quindi incalzato il manager biancorosso su alcune voci di mercato che si sono susseguite nel corso della scorsa estate, a cominciare da Icardi: “No, non c’è mai stata questa possibilità. Il presidente Berlusconi spingeva intensissimamente per Dybala, ho parlato con il procuratore ma il giocatore voleva una squadra di un nome diverso da quello del Monza”. Ovviamente la chiacchierata con Galliani non poteva non trattare il tema Milan, a cominciare dal retroscena su Shevchenko, e dall’offerta di 110 miliardi di lire di Florentino Perez per portarlo al Real, con conseguente ‘no secco’ di Berlusconi. Su Kakà invece: “Su di lui voglio solo ricordare la telefonata, unica al mondo, di Rui Costa. A 15 giorni dall’arrivo del nuovo compagno mi chiamò e mi disse: ‘Mi dispiace ma devo andar via. Kakà è troppo più forte di me'”.
ADRIANO GALLIANI SU MALDINI, GALLIANI E MILAN-MONZA
Altro brasiliano che a Milanello ha comunque lasciato il segno è stato Ronaldinho: “Lo picchierei – scherza l’ad del Monza – con il suo talento avrebbe potuto giocare fino a 60 anni se non fosse stato così… gaudente fra musica, gentil sesso e birre ghiacciate. Il più forte però è stato Van Basten”. Sulla presunta querelle con Maldini, entrato nel Milan solo dopo l’addio di Galliani e Berlusconi: “Maldini è il Milan. Ho un grandissimo affetto per lui, gli ho offerto tutti i ruoli meno il mio e quello di Berlusconi. Lui ha sempre rifiutato ma forse è stato anche meglio, chissà, c’è un momento per tutte le cose”.
In ogni caso, l’ad biancorosso sottolinea: “Il Milan è sempre dentro di me, ma ora sono impegnato per il Monza 24 ore su 24. Anche perché nello spogliatoio ho fatto affiggere questa frase: ‘Abbiamo impiegato 110 anni per arrivare in serie A, non possiamo retrocedere in 12 mesi’. Milan-Monza? La vedrò dal posto di sempre, non esulterò”. Chiusura su Allegri, in bilico a Torino dopo gli ultimi risultati deludenti con la Juventus: “Voglio bene ad Allegri. Ma prima di tutto dico: guardate cos’ha vinto, non scherziamo. Io credo che certe volte il calcio sia ciclico: non è colpa di nessuno se la ruota non gira, in periodi diversi è successo anche al Real Madrid e al Manchester United. E ora succede alla Juve”.