I dubbi sul suicidio di Teodosio Losito e le indagini
Rosalinda Cannavò torna a parlare di Teodosio Losito, lo sceneggiatore morto suicida l’8 gennaio 2019. Le rivelazioni fatte dall’attrice al Grande Fratello Vip, infatti, sollevarono alcuni dubbi sulla morte di Losito e soprattutto scoppiò il caso Ares Gate che coinvolse Alberto Tarallo, produttore cinematografico e compagno dello sceneggiatore. “È un evento molto duro che mi ha svegliato da un incubo”, ha spiegato Rosalinda Cannavò a Verissimo, assicurando di sentire vicino a sé Teodosio Losito e di pensarlo ogni giorno. “Spero che la giustizia faccia il suo corso”.
Lo sceneggiatore Teodosio Losito morì impiccato col foulard di sua madre ad un termosifone della villa di Zagarolo. Il motivo del drammatico gesto? Un malessere interiore legato al fallimento della Ares, che gli ha fatto credere di non avere via d’uscita. Ne ha parlato in una missiva scritta 21 giorni prima del suicidio lasciata ad Alberto Tarallo, che peraltro l’ha letta mesi fa a Non è l’Arena. Ma visto che è emerso il sospetto che fosse stato istigato al suicidio, è stata aperta un’indagine. Per tale ipotesi però si va, secondo il Corriere della Sera, verso l’archiviazione, visto che non sono emersi elementi in questo senso.
Teodosio Losito, la lettera d’addio prima del suicidio
“Ho difficoltà ad affrontare la tua delusione, il tuo dolore, il tuo smarrimento, le tue reazioni, è come distruggere ciò che hai/abbiamo costruito con le mie mani, è come doverti infilzare un coltello nel petto”, ha scritto Teodosio Losito nella lettera prima di suicidarsi. Sono venti righe in cui lo sceneggiatore ha raccontato al compagno di una vita Alberto Tarallo il suo dolore. “Mi vergogno troppo per sopravvivere a questa disfatta”. Inoltre, ha confessato di aver già provato più volte a suicidarsi: “Ci sono i segni sui polsi”.
Sul movente economico che avrebbe spinto Teodosio Losito a suicidarsi gli inquirenti hanno avuto dei dubbi, tanto da aprire un’inchiesta in cui il sostituto procuratore Carlo Villani ha ipotizzato il reato di istigazione al suicidio, arrivando ad esempio a far sottoporre la missiva ad una perizia grafologica, che però è risultata inattendibile. Alla luce di quanto finora emerso, dunque, si ipotizza che la Procura deciderà di procedere con la richiesta di archiviazione dell’indagine per istigazione al suicidio.