Puntuale come sempre anche oggi, 23 settembre 2022, è stato diramato il nuovo bollettino vaccini covid, il consueto aggiornamento sulla campagna di vaccinazione di massa che ricordiamo, è scattata in tutta l’Unione Europea, Italia compresa, il 27 dicembre del 2020. Stando agli ultimi dati forniti dal ministero della salute e certificati dall’istituto superiore di sanità, il numero totale di dosi somministrate è salito a quota 140,6 milioni nelle ultime 24 ore, per un incremento ancora molto basso, circa 50mila dosi rispetto al bollettino vaccini covid di ieri.
La campagna vaccinale continua quindi ad essere in stallo, a cominciare dalle quarte dosi, che sono state inoculate in solo 3,2 milioni di italiani, nonostante i continui appelli degli addetti ai lavori agli over 60 e ai fragili. Per quanto riguarda invece le terze dosi, il dato di oggi segna quota 40,1 milioni di somministrazioni, pari all’84,1 per cento della platea, mentre gli italiani che hanno ricevuto almeno le prime due dosi sono un numero molto importante, leggasi 48,6 milioni.
BOLLETTINO VACCINI COVID OGGI 24 SETTEMBRE: MILIONI DI DOSI IN SCADENZA
E in attesa di capire come evolverà il bollettino vaccini covid dei prossimi giorni, visti i nuovi vaccini bivalenti e il prossimo aggiornamento per il vaccino contro Omicron 5, a breve scadranno milioni di dosi di vaccini. Un vero e proprio paradosso se si pensa che a inizio campagna vaccinazione, i primi mesi del 2021, le Regioni lottavano con il governo per avere più vaccini, mentre oggi, alla luce di una saturazione della popolazione, e tenendo conto che la quarta dose non ha fatto presa come ci si aspettava, ci si trova costretti a dover eliminare migliaia se non milioni di dosi.
Prendendo in considerazione solo il caso della regione Piemonte, come riferito dal quotidiano La Stampa nella sua edizione online, le varie aziende sanitarie avrebbero in giacenza circa un milione di dosi, di cui 600mila che scadranno nel 2023, soprattutto ad aprile. Entro ottobre, invece, scadranno circa 300mila dosi di Pfizer destinate ai bambini (altra fascia della popolazione che non ha risposto alla vaccinazione), e che la regione ha già messo a disposizione del governo per donarle ai Paesi più bisognosi.