Archiviata l’indagine sul suicidio di Alessandra Appiano, la giornalista e scrittrice scomparsa il 3 giugno 2018 dopo un tragico volo dall’ottavo piano di un hotel di Milano. Secondo quanto riportato dal quotidiano Il Giorno, il giudice per le indagini preliminari avrebbe accolto la richiesta avanzata dal pm anche alla luce della valutazione degli elementi da parte dei periti incaricati: per gli esperti, i medici non avrebbero avuto alcuna colpa nella tragedia.
Alessandra Appiano si sarebbe gettata nel vuoto dalla finestra di un hotel in costanza di un ricovero, riporta Ansa, presso il reparto psichiatria 1-Disturbi dell’umore dell’ospedale San Raffaele Villa Turro del capoluogo lombardo. Con la scusa di prendere un caffè, la giornalista e scrittrice sarebbe uscita dalla struttura e, salita all’ottavo piano di un albergo poco distante, si sarebbe suicidata. Da quel tragico giorno di quattro anni fa, il marito, Nanni Delbecchi, avrebbe portato avanti una battaglia per accertare eventuali responsabilità dietro la morte di Alessandra Appiano. L’inchiesta avrebbe puntato ad accertare se vi fossero prove di una negligenza, una mancanza di “protezione del paziente” che invece, riporta ancora Il Giorno, non sarebbe stata riscontrata.
Archiviata indagine per la morte di Alessandra Appiano
Alessandra Appiano è morta all’età di 59 anni. Affermata giornalista, scrittrice e opinionista televisiva, si sarebbe tolta la vita il 3 giugno 2018 gettandosi nel vuoto dal balcone di un hotel di Milano in zona Turro. Secondo quanto riportato da Il Giorno, non ci sarebbero responsabilità di terzi nella sua morte e il gip avrebbe accolto l’istanza di archiviazione del pm, Maria Letizia Mocciaro, per assenza di elementi che rimandino a condotte omissive da parte dei medici della clinica in cui Alessandra Appiano era ricoverata.
Stando alla valutazione cristallizzata dai periti, riferisce lo stesso quotidiano, diagnosi e terapie prescritte sarebbero state corrette e nulla, nel quadro clinico di Alessandra Appiano, avrebbe potuto far intuire la volontà di compiere un gesto estremo. Secondo i consulenti della dottoressa indagata inizialmente, inoltre, nella paziente sarebbero stati del tutto assenti indicatori di rischio suicidiario. In poche parole, Alessandra Appiano non avrebbe mai manifestato segnali di una richiesta di aiuto che sono ritenuti “tipici” di chi sta per suicidarsi. L’operato dei medici, per gli esperti incaricati di valutare l’approccio e le cure prestate ad Alessandra Appiano, sarebbe stato corretto e non vi sarebbe stata alcuna sottovalutazione.