Punto e a capo. Per la nuova maggioranza di centrodestra uscita dalle urne si apre adesso la possibilità concreta di mettere a terra quanto anticipato nei programmi depositati (al Dait, il dipartimento per gli affari interni e territoriali del ministero) e nelle tante esternazioni azzardate durante la breve campagna elettorale. Per quanto riguarda il comparto “turismo”, l’accordo quadro del centrodestra era abbastanza sintetico e ben poco dettagliato. Eccolo.
“Valorizzare la bellezza dell’Italia; tutela e promozione del made in Italy; costituzione di reti d’impresa per la promozione e commercializzazione del settore, anche all’estero; supporto alla digitalizzazione; contrasto all’abusivismo; riduzione del cuneo fiscale attraverso la detassazione dei premi di risultato; aumento della deducibilità Irap del lavoro stagionale al 100%; miglioramento delle infrastrutture per trasporto e turismo al servizio del Mezzogiorno e di aree isolate; realizzazione dell’alta velocità ferroviaria lungo la dorsale adriatica e tirrenica; disponibilità della banda larga in tutte le località turistiche; cabina di regia al ministero del Turismo; sdemanializzazione delle aree demaniali; attenzione verso il settore dei balneari e quello termale”.
Solo una sintesi, come si diceva, all’interno di programmi che contemplano in maniera ben più esaustiva altri settori, a dimostrazione che il turismo – vero traino della ripresa dell’economia italiana – continua a non essere in cima ai pensieri dei Governi. Una sintesi che comunque metteva già in chiaro la volontà di conferma per il ministero dedicato, mentre non si dilungava sulla generica “attenzione” per i balneari, questione che crea frizioni all’interno della stessa neomaggioranza.
Ma oltre all’accordo quadro depositato ufficialmente, i tre singoli partiti (FdI, FI e Lega) sono scesi un po’ in profondità (si fa per dire) nei loro rispettivi programmi illustrati durante la campagna. Si tratta di bei propositi, sui quali si fatica a essere in disaccordo, anche se è chiaro che tutti i sogni dovranno poi fare i conti, nel senso letterale di “conti”, cioè trovare, se ci saranno, le risorse finanziarie necessarie per un’eventuale realizzazione. Comunque, ecco anche questi programmi specifici.
Fratelli d’Italia
Il turismo è tra i settori più importanti al mondo, ed è un settore generativo anzi rigenerativo, nel senso che mentre i settori economici prelevano risorse per trasformarle in altre, il turismo è l’unico settore, insieme alla cultura, che riesce a dare nuova vita alle risorse esistenti nel territorio, valorizzandole, e offrendo loro nuove possibilità di utilizzo senza peraltro compromettere la loro qualità. Anche per questo motivo, il turismo è l’attività economica che offre più posti di lavoro, in particolare a donne e giovani, in quanto crea sempre nuove modalità di fruizione delle risorse in maniera sostenibile. Le comunità locali infatti sono consapevoli che la loro ricchezza deriva proprio dal loro patrimonio, dalla loro cultura e dalle loro risorse naturali. Fratelli d’Italia ha l’obiettivo di sviluppare il sistema turistico italiano rigenerando tutte quelle risorse che prima erano degradate o mal utilizzate, incrementando l’artigianato, l’industria creativa, l’innovazione ma soprattutto dando ai territori una guida sicura e efficace dove poter ricevere risposte.
Lega
Quando una cosa bella la si dà per scontata prima o poi perde di fascino. Dire che l’Italia è il Paese più bello del mondo non basta. Il turismo post-pandemico richiede l’individuazione di obiettivi strategici generali e traguardi che, per i prossimi anni, possano migliorare la qualità e le capacità complessive dell’industria turistica secondo una declinazione sostenibile, come suggerito dalle linee guida comunitarie e internazionali. I cinque pilastri sono: una nuova Governance rafforzata; un turismo innovativo e diversificato; un turismo di qualità inclusivo che sappia riportare sicurezza nei fruitori; una formazione di alto livello e specializzata; la trasformazione sostenibile dell’offerta turistica.
Forza Italia
Regia delle politiche nazionali al ministero del Turismo con funzione di coordinamento dei ministeri interessati. Riduzione del cuneo fiscale attraverso la detassazione dei premi di risultato e le possibilità di accesso al welfare. Aumento della deducibilità Irap del lavoro stagionale al 100%. Miglioramento delle infrastrutture per trasporto e turismo al servizio del Mezzogiorno e di aree isolate, montane, insulari e costiere. Realizzazione dell’alta velocità ferroviaria lungo la dorsale adriatica e tirrenica. Disponibilità della banda larga in tutte le località turistiche. Dotazione all’Enit di maggiori risorse. Sdemanializzazione ove possibile delle strutture fisse realizzate sulle aree demaniali. Tutela della nautica e delle imprese balneari: 8000 km di litorale, 300.000 addetti del settore, un patrimonio che va tutelato. Rimodulazione dei curricula formativi dei percorsi rivolti al settore turistico. Realizzazione di un polo formativo tecnico-professionale di eccellenza in ogni Regione. Realizzazione di una grande scuola italiana di management alberghiero, della ristorazione e dell’accoglienza turistica. Rilancio delle aree termali dismesse o in crisi.
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