Ema, l’Agenzia Europea per i medicinali, sta valutando l’approvazione dei vaccini bivalenti aggiornati Moderna. È lo stesso ente a darne comunicazione sul proprio profilo Twitter: l’Ema ha deciso di accogliere la richiesta di autorizzazione per il nuovo vaccino Spikevax* di Moderna, capace di contrastare non soltanto il ceppo originario del Coronavirus ma anche le sottovarianti cosiddette Omicron 4 e 5.
Pochi giorni fa la stessa Moderna aveva annunciato su Twitter di aver inoltrato la stessa richiesta anche alla Food and Drug Administration negli Stati Uniti per il “vaccino bivalente mRna-1273.222” aggiornato anche per le varianti Omicron 4 e 5 e rivolto ai “bambini e gli adolescenti di 12-17 anni”. Moderna aveva aggiunto di aver presentato anche la richiesta di autorizzazione all’uso di emergenza nei bambini di età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Entro fine anno, l’azienda inoltrerà anche la richiesta per il vaccino bivalente da somministrare ai bambini nella fascia dai 6 mesi ai 6 anni. Al momento, nel nostro Paese sono già aperte le somministrazioni del vaccino bivalente Pfizer, che può essere prenotato da tutti gli italiani con un’età superiore ai 12 anni. Nello specifico, i due booster si potranno effettuare con i vaccini bivalenti Pfizer e Moderna, aggiornati a Omicron 1 e alle varianti Omicron 4 e 5.
Vaccini bivalenti Moderna, Burioni: “equivalenti? Rendere pubblici i dati”
I vaccini bivalenti che contrastano Omicron 1 sono arrivati a inizio settembre, mentre quelli che combattono Omicron 4 e 5 sono disponibili da circa una settimana. Secondo il Ministero della Salute si tratta di vaccini bivalenti “equivalenti”, ma su questo punto domanda chiarezza Roberto Burioni, docente all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. “Ma lo dice sulla base di dati che indicano la loro eguale capacità protettiva o perché i dati che indicano la loro eguale capacità protettiva mancano?” domanda il virologo, come riferito da SkyTg24. Nella seconda ipotesi, infatti, “sarebbe come dire che due persone che non si sono pesate pesano uguale”, mentre “se siamo nella prima delle due ipotesi, pregherei le istituzioni di rendere pubblicamente disponibili i dati”.
Mentre si cerca di infondere nuova linfa alla campagna vaccinale, ci si prepara ad abbandonare alcune restrizioni adottate nel periodo più intenso della pandemia. Dal 30 settembre decadrà l’obbligo di indossare la mascherina sui mezzi pubblici, negli ospedali, nelle rsa ma anche negli ambulatori medici. E a fine ottobre non sarà più obbligatorio seguire i protocolli di sicurezza in materia di Coronavirus nei luoghi di lavoro.