Melito di Napoli è ancora sotto choc per l’omicidio di Marcello Toscano, insegnante di sostegno di 64 anni ucciso a coltellate nel cortile della scuola media “Marino Guarano”. Ma le indagini hanno prodotto già una svolta importante, perché c’è un sospettato, il bidello della scuola Giuseppe Porcelli, che non ha ancora confessato. A carico dell’indagato, di 53 anni, però ci sarebbero gravi indizi di colpevolezza, infatti dopo un lungo interrogatorio alla caserma dei carabinieri di Marano è scattato il fermo del sospettato, anche per evitare che potesse recarsi poi a scuola, dove è stato trovato il cadavere della vittima. Le indagini devono chiarire il movente, che sembra essere di natura economica, forse legato ad un prestito.
Secondo la ricostruzione degli inquirenti, da vagliare nelle prossime ore, alla base dell’omicidio ci sarebbero contrasti di carattere economico: si parla di un prestito che avrebbe inasprito i rapporti tra i due al punto tale da spingere il bidello a uccidere l’insegnante. Giuseppe Porcelli per ora respinge le accuse. La Procura di Napoli Nord comunque non contesta l’aggravante della premeditazione, quindi al momento si propende per il gesto d’impeto. «Io e la mia famiglia ci dissociamo da quello che è accaduto», ha dichiarato la figlia del collaboratore scolastico indagato per omicidio. «Non posso fare altro che vergognarmi e chiedere umilmente scusa a tutti i parenti. Sono veramente mortificata e umiliata».
OMICIDIO MARCELLO TOSCANO: BIDELLO “INCASTRATO” DALLA MOGLIE?
Ora si lavora per completare l’inchiesta: mancano l’arma del delitto e i telefoni cellulari della vittima. Sui vestiti sequestrati all’indagato sono state rilevate tracce di sangue su cui sono in corso accertamenti scientifici. Nel frattempo sono stati visionati i filmati delle telecamere di videosorveglianza della zona. Una posizionata all’esterno della scuola ha ripreso intorno alle 13 di martedì Marcello Toscano e Giuseppe Porcelli che entrano nel cortile della scuola. Dopo esce solo il bidello, tornato a scuola verso le cinque di sera, quando l’insegnante era stato già ucciso.
Come evidenziato da Repubblica, per gli inquirenti l’assassino, preoccupato dalla presenza degli inservienti che stavano pulendo la palestra della scuola, avrebbe deciso di nascondere il cadavere nell’aiuola per poi allontanarsi. Nel frattempo, la famiglia dell’insegnante, preoccupata per il suo silenzio, iniziava le ricerche. Alle ore 19:30 è stata denunciata la scomparsa ai carabinieri. Due ore dopo il cadavere è stato ritrovato. Neppure la testimonianza della compagna avrebbe aiutato il bidello: come riportato dal Corriere della Sera, la donna avrebbe riferito che per due volte, all’ora di pranzo e nel pomeriggio, Giuseppe Porcelli si è cambiato al suo rientro a casa. Altre indiscrezioni arrivano da Ore 14, dove si apprende che il bidello era già noto alle forze dell’ordine, perché aveva due precedenti di polizia, di cui uno diventato penale. Ma non sono reati contro la persona, bensì contro il patrimonio, quindi non incompatibili con la sua funzione.