La nube di metano del Nord Stream in queste ore sta arrivando anche in Italia. Le perdite delle due condotte provocate dalle esplosioni registrate dai sismologi lunedì scorso nel mar Baltico hanno portato alla dispersione di un totale di 80 mila tonnellate di gas, di cui una cospicua parte sta sorvolando l’Europa.
Bernardo Gozzini, direttore del Consorzio Lamma-Cnr, interpellato dal Corriere della Sera, sulla base dei dati provenienti dal rapporto dell’Istituto Norvegese per la ricerca sull’aria (Nilu), ha rivelato che la nube si è divisa in due tronconi ed è arrivata a toccare anche l’Italia, ma fortunatamente per il momento “senza rischi di inquinamento e nemmeno per la salute dei cittadini”. Il metano è infatti un gas climalterante e non inquinante. Ciò significa che la sua presenza nell’atmosfera in quantità rilevanti contribuirà a livello globale al cambiamento climatico, ma non all’inquinamento delle zone interessate.
Nube di metano del Nord Stream in Italia: quali sono i rischi
La popolazione in Italia dunque non deve strettamente preoccuparsi dei rischi per la sua salute derivanti dall’arrivo della nube di metano del Nord Stream. Come spiegato da Bernardo Gozzini al Corriere della Sera, infatti, “il metano si è diluito molto ed è anche ad alta quota, è un gas inodore che arriverà in misura infinitesimale rispetto alla quantità dispersa dal 27 settembre: gli italiani non si accorgeranno nemmeno del passaggio della nube che ha già attraversato il Belgio, la Francia e la Bretagna e parte dell’Inghilterra, mentre un’altra parte si è diretta sulla Norvegia”.
E ha aggiunto: “80 mila tonnellate di metano disperse in così poco tempo sono molte. Ma in un unico episodio e in un unico punto dell’atmosfera non sono preoccupanti. Diversa sarebbe una perdita continua di gas ripetuta per molti giorni”. L’esperto ha spiegato inoltre che è vero che il metano è pericoloso per l’uomo, ma soltanto in alcune condizioni. “In ambienti chiusi. Altrimenti è innocuo. All’esterno invece ha potenzialità nettamente superiori. Specialmente sull’effetto serra e sul clima rispetto a quello dell’anidride carbonica”, ha concluso.