A Mattino Cinque si torna a parlare del caso di Alessia Pifferi, la donna che avrebbe fatto morire la figlia di 18 mesi, dopo averla lasciata da sola per sei giorni. Il programma di Canale 5 è tornata ad intervistare Solange Marchignoli, una degli avvocati di Alessia Pifferi, che in merito alla decisione del giudice di respingere la consulenza psichiatrica ha spiegato: “Stiamo ancora leggendo l’ordinanza, la consulenza ha una sua rilevanza e il suo peso, ieri la signora Pifferi mi ha chiamato al telefono dal carcere, mi ha chiesto lumi sull’ordinanza notificata, ovviamente difficile da leggere, noi vogliamo far entrare i consulenti perchè è un diritto sacrosanto della difesa, l’ho sentita preoccupata ma l’ho sincerata e le ho detto che tanto i consulenti entreranno. Si va verso l’ergastolo? Lei non ne ha questa consapevolezza – ha aggiunto l’avvocato di Alessia Pifferi – la ragione per cui le chiedo di venire in tribunale sempre è per capire cosa succede, capire i meccanismi.
“Allo stato io non sono in grado affrontare discorsi semplici – ha continuato – non mi ha più parlato della bambina, non l’ha nemmeno nominata. come vi ho già detto più volte non affronto il discorso della bambina. Lei dice che le manca la bimba, dice che vorrebbe tornare indietro nel tempo per riavere la figlia, E’ consapevole? E’ una parola grossa, sa che non c’è più la bimba, ma non interiorizza la sua responsabilità. Ci tengo a dire che lei non ha mai detto che la responsabilità sia di terzi perchè è grave addossare la responsabilità ad altri”.
ALESSIA PIFFERI, L’AVVOCATO: “DAL PUNTO DI VISTA ETICO IO ALZO LE MANI”
Quindi l’avvocato di Alessia Pifferi ha proseguito, parlando del biberon di latte trovato in casa: “Nel biberon c’è ancora sostanza bianca, quindi non l’ha finito la bimba e sono tanti gli interrogativi, potrebbe dire tante cose, io non mi posso esprimere, ma fra le ipotesi c’è anche quella che sia morta subito. Noi analizzeremo anche il lettino, la scienza non è in grado di dirci la verità ma ci avviciniamo molto. Non ci sono neanche le feci la bimba. Bimba debilitata? considerazioni che fanno un po’ colore…”.
Poi l’avvocato ha spiegato: “Dal punto di vista etico io alzo le mani, ma siamo qui a discutere dal punto di vista giuridico: quando avremo i dati chiari ne discuteremo. Quando sono andato a trovare la signora Pifferi la prima volta le dissi che mi auguravo che se lei comprendesse davvero di aver ucciso la figlia questo sarebbe stato il suo ergastolo, io non ho empatia verso la signora Pifferi”, ha concluso.