Valentina Persia ha dovuto affrontare un gravissimo lutto in famiglia, la morte del suo compagno Salvo, avvenuta nel 2004. La comica romana, ex partecipante de L’Isola dei Famosi, ha avuto una storia d’amore con un architetto catanese di nome Salvatore detto appunto Salvo, deceduto per via di un problema al cuore a soli 43 anni. Durante un’intervista drammatica a Vieni da Me, l’artista comica aveva raccontato di aver perso il suo compagno, morto appunto prematuramente, ricordando comunque come sia stata amata tantissimo, ed abbia amato tantissimo la sua dolce metà: un destino beffardo che però l’ha portata ad essere la grande donna che è ora.
A salvarla, dopo un periodo davvero duro, fu l’amico Leo Gullotta, grande artista italiano, che la chiamò a lavorare con lui al Bagaglino, facendole anche da spalla: “Fu proprio Leo Gullotta che mi prendeva per il braccio, mi aiutava, mi parlava in catanese come il mio Salvo. Devo molto a lui”. Valentina Persia si è fortunatamente ripresa da quel dolore, e in seguito ha trovato la forza di diventare mamma, grazie alla fecondazione in vitro. I suoi due gemelli, Carlotta e Lorenzo, sono venuti al mondo nel 2015 (oggi hanno quindi sette anni), e Valentina ha affrontato la maternità da sola: il macigno che gravava su di lei nel gestire due bambini in solitudine le ha provocato quello che lei ha chiamato un “blackout psicologico”.
VALENTINA PERSIA, IL COMPAGNO MORTO E I SUE DUE FIGLI: “HO PROVATO DISAGIO…”
“Ho provato disagio – raccontava Valentina Persia parlando della maternità e dei figli a Domenica Live – ma c’è chi va anche oltre. Io pensavo di essere perfetta, ho sempre avuto l’istinto materno, avevo tanti nipoti e insegnavo alla materna. Ma quello che accade nel grembo materno non è calcolabile. Quando mi hanno messo i miei figli sulla pancia, ho cercato quella sensazione ma non tutte la avvertono”.
Per superare quella crisi Valentina Persia ha deciso di ricorrere ad un esperto: “Ho capito che sono stata una brava madre, ho inciampato ma chi è che non è inciampato una volta nella vita? Li ho cresciuti da sola. Quando si cade, è il momento in cui si vive di più, quando risali, capisci che questo è essere donna. Mi hanno aiutato la famiglia di una mia amica e la psicoterapeuta che mi ha detto: ‘Devi fidarti di me, tu non sei depressa sei solo stanca’”.