L’avvocato Solange Marchignoli, legale di Alessia Pifferi, è stata nuovamente ospite quest’oggi del programma di Canale 5, Mattino Cinque, per le ultime sulla vicenda della donna che avrebbe lasciato morire la figlia di 18 mesi, lasciandola da sola in casa per sei giorni. “Lei ci segue tutti i giorni – spiega l’avvocato della donna in carcere a San Vittore dal 21 luglio – è felice che questa trasmissione possa offrire un confronto composto su posizioni diverse, non c’è un accanimento verso la signora, come ad esempio sulla questione degli psichiatri. E’ una situazione complicata – ha proseguito la legale – mi confronto spesso con chi non la pensa come me, ma se il luogo è sereno e c’è un dibattito allora è un luogo costruttivo, se invece in un luogo c’è uno scontro…”.
E ancora. “Io credo che la signora Alessia Pifferi non abbia ancora interiorizzato il fatto, la sua emotività non è quella di chi ha compreso che la bimba è morta. Mi racconta del reato ma a larghe maglie perchè io non cerco di modificare i suoi ricordi, non esprime un’emotività tale che si aspetterebbe da una mamma. Il pm dice che è lucida? Il pm non è un medico”, ha poi aggiunto rispondendo ad una domanda dal pubblico.
ALESSIA PIFFERI E I REGALI RICEVUTI IN CARCERE: IL COMMENTO DELL’AVVOCATO
Si parla quindi dei numerosi regali che Alessia Pifferi sta ricevendo in particolare dalle donne, da quando la stessa è stata arrestata: “La legge del carcere è severa ma c’è la sicurezza, anche nel maschile ci sono sezione ad hoc per questi reati. I regali sono manifestazione della pietas cristiana, ma non solo bibbia e rosario, ma ricevo anche messaggi di persone che le stanno vicine, che pregano per lei… sono messaggi che arrivano su Instagram e Facebook, sono banalmente manifestazioni della pietas cristiana, e fino a prova contraria dovremmo stare vicino a colui che fa peccato”.
Marco Oliva sottolinea come la presenza di Alessia Pifferi nell’udienza non fosse necessaria: “Noi abbiamo discusso durante quell’udienza – ha replicato Solange Marchignoli – l’opportunità di far entrare i consulenti e volevamo la signora con noi”. Un’amica di Alessia Pifferi, Nicoletta, aggiunge: “Mai vista la baby sitter, non la conoscevo, teneva lei la figlia. Economicamente stava bene, le piaceva farsi ammirare, che stava bene e che non le mancava niente. Mai vista durante la gravidanza, parlava con chi voleva lei”. L’avvocato ha controreplicato: “Io la baby sitter l’ho conosciuta, l’ho vista. Son quelle persone che improvvisamente sanno le cose, è una testimonianza un po’ di colore”. Poi il legale ha parlato anche della gravidanza: “Nella deposizione dice che non si era accorta di essere incinta? Magari è stata trascritta male… a me ha detto di saperlo. Non si sarà accorto inizialmente, poi quando avrà fatto il test…”. In chiusura il legale ha spiegato: “Noi stiamo ragionando anche sul maltrattamento…”.