RIFORMA PENSIONI, L’ALLARME DELL’ANIEF
Come ricorda l’Anief, il 21 ottobre scade il termine per consentire a personale docente e ATA “per chiedere di uscire anticipatamente rispetto ai 67 anni di età previsti dalla riforma Monti-Fornero”. Secondo il Presidente nazionale Marcello Pacifico, “sarebbe più che opportuno che il nuovo Governo che si sta andando a comporre approvi una norma urgente per evitare il ritorno alla Legge Fornero senza deroghe: se ciò non dovesse accadere, centinaia di migliaia di lavoratori, moltissimi della scuola, saranno costretti a rimanere in servizio fino a 67 anni pur in presenza di serie patologie psico-fisiche: molti di loro appartengono al mondo della scuola. Chi lavora a scuola, senza distinzione di ruoli o di cicli, va collocato nella lista delle categoria più esposte al burnout”.
LA RICHIESTA DI PACIFICO
Secondo il sindacalista autonomo “l’addio a Quota 100 e ora anche di Quota 102, con il ritorno alla Legge Fornero, non è accettabile, perché costringe a rimanere in servizio dopo anche oltre 35 anni di contributi versati ed in presenza di una difficile condizione mentale e fisica: serve una deroga immediata per evitare di ritrovarci non solo con la categoria più vecchia al mondo, ma anche la più esposta a malattie. Serve una deroga che permetta di lasciare il lavoro a 63 anni senza penalizzazioni sull’assegno di quiescenza. Non sarebbe, tra l’altro, nemmeno una concessione, perché a quell’età in pensione si va in tutti i Paesi dell’area Ocse”. Pacifico chiede anche “una ‘finestra’ ad hoc, assieme anche alla conversione gratuita in contributi della formazione universitaria”.
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