Renzo Arbore è nato nel 1937 e nella sua biografia si legge: cantautore, disc jockey, conduttore radiofonico, clarinettista, musicista, showman e tanto, tanto altro. Un volto assai noto della televisione italiana che sta per tornare con un nuovo programma dedicato alla musica. Intervistato dal quotidiano La Stampa, Arbore ha raccontato un po’ del passato e anche del presente, con la mente rivolta sempre al 2050. “Già dagli inizi della mia carriera ho lavorato perchè il mio repertorio sopravvivesse al 2050“, afferma divertito Arbore. Domani, lunedì 10 ottobre, il debutto per Rai Cultura su Rai 5, in secondo serata, con la trasmissione ‘Appresso alla musica, in due si racconta meglio’, assieme a lui il suo sodale Gegé Telesforo.
Una carriera, quella di Renzo Arbore, che lo ha visto inventare 25 format per la tv e per la radio, lanciare talenti come Roberto Benigni e poi dirigere la famosissima Orchestra Italiana con cui ha fatto concerti in giro per l’Italia dal 1991 al 2001. “Con Lucio Dalla c’era un grande rapporto di amicizia – afferma Renzo Arbore – anche con Jannacci. Grande simpatia per Dee Dee Bridgewater, James Brown, Miles Davis, Solomon Burke”. La lista è davvero lunga, con tanti artisti che hanno vissuto la loro carriera assieme alla sua.
Renzo Arbore: “Oggi in Tv guardo i talk e i talent”
Renzo Arbore è conosciuto ai più per ‘Quelli della notte’ e ‘Indietro tutta’, ha deciso di lasciare tutto il suo repertorio alle teche Rai con il suo Channel Tv. Durante l’intervista viene chiesto ad Arbore cosa guardi della televisione italiana oggi: “Guardo la fictione la tv della parola. Vedo i talk politici e visto che il varietà non esiste più guardo i talent come X Factor e Tu si que vales“, risponde lui. Ad oggi Arbore non vede un’altra Raffaella Carrà, mentre il più simile a lui è certamente Fiorello per improvvisaazione e capacità di intrattenimento. Dice di apprezzare molto Nino Frassica.
Il repertorio di Renzo Arbore non si è mai basato sulla satira contemporanea cercando sempre di interpretare personaggi inventati. “Un po’ come faceva Walter Chiari”, afferma. Durante l’intervista Arbore non può non citare i suoi amici che purtroppo non ci sono più: Jannacci, , Dalla, Proietti. Con quest’ultimo ricorda: “improvvisavamo vecchie canzoni d’epoca, io in napoletano, lui in romano”.