Il potere d’acquisto degli italiani si è ridotto enormemente, secondo Confesercenti ad oggi la spesa per famiglia si riduce di 426 euro. L’inflazione invece ha aumentato il gettito in entrata dell’IVA, che servirà a pagare le pensioni nel 2023 ma soltanto per la nuova indicizzazione: cosa ne sarà infatti della riforma pensioni 2022?
Riforma pensioni 2022: cosa farà il nuovo governo?
Draghi l’avrebbe anche fatta se non ci fosse è stata la guerra è una barca di soldi da impiegare per sostenere l’economia e il caro carburante. Infatti gli aiuti erogati sino ad ora ammontano a circa tre finanziarie e ne servono ancora: si cercano 40 miliardi di euro per sostenere il caro energia, ma ne servono altrettanti per una riforma pensioni 2022 degna di questo nome.
Siamo molto lontani dal pensionamento a 62 anni e 38 anni di contributi voluti da quota 100 introdotta anche questa durante il Conte-uno, il governo giallo-verde di Matteo Salvini e Luigi di Maio, all’epoca co-reggenti con Giuseppe Conte nel triumvirato Salvini – Di Maio – Conte.
Ma quei tempi sono ormai lontani, da allora ci separano cinque lunghi anni attraversati da due anni di pandemia, emergenze economiche senza precedenti, inflazione ai livelli record del 1984 e un conflitto in Ucraina che ormai può intendersi esteso su scala globale almeno per le sue ripercussioni in ambito economico.
Se il Fondo monetario Internazionale stabilisce che l’America e l’Europa verseranno in una gravissima recessione entro la fine dell’anno e nel 2023 registreranno le perdite più profonde di sempre, capiamo bene che il governo messo in campo da Giorgia Meloni, tecnico o politico, qualunque esso sia e di qualunque carattere abbia, questo avrà una grande sfida, quella di approvare la riforma pensioni più veloce della storia.
Riforma pensioni 2022: la sfida più grande è fare la proposta a fine ottobre
Ma facciamo un po’ di conti pratici. Se il governo dovesse realmente riunirsi entro il 13 ottobre e, nonostante la difficoltà, probabilmente Giorgia Meloni lo farà per non lasciarsi sfuggire questa grande opportunità di governare, a quel punto dovrà avere già pronta una riforma pensioni 2022 da proporre entro la fine del mese. Già discussa dalla maggioranza e che passerebbe poi all’approvazione entro novembre per essere poi inserita nella legge di bilancio 2023 che verrà approvata, salvo colpi di scena entro dicembre 2022.
Per poterci riuscire il governo probabilmente sceglierà la via più semplice che sarà quella di istituire una temporanea quota 41 o forse di proporre la pensione a due velocità ideata da Pasquale Tridico.
Quest’ultima avrebbe il vantaggio di conciliare persino l’opposizione e di garantire comunque un prepensionamento ai temerari che vogliono perdere per quattro anni una sostanziosa quantità di denaro dal proprio assegno mensile. Per dirla in parole semplici, potrebbe essere una riforma pensioni 2022 veloce e smart, capace di appellarsi alla libertà di scelta del singolo lavoratore.