Romina Bannini morta dopo l’incidente sull’A4: era educatrice del “Centro 21”
Romina Bannini è l’ultima vittima dell’incidente sull’A4, in Veneto, dove hanno perso la vita i ragazzi della Onlus “Centro 21” e l’ex sindaco di Riccione, impegnato come volontario e membro del Cda da anni. L’educatrice 36enne era sul pulmino della Onlus insieme ai suoi ragazzi, diretti in vacanza, quando l’autista del mezzo sul quale viaggiavano ha tamponato un camion appena davanti. La donna viveva a Passano, frazione di Coriano, ed è l’ultima delle vittime del tragico incidente. Per qualche giorno ha lottato contro la morte, ma non ce l’ha fatta.
I genitori, in ospedale a Treviso, hanno autorizzato l’espianto degli organi. “È stato il suo ultimo gesto d’amore”, hanno affermato familiari e amici al Corriere della Sera. Chi la conosceva bene, infatti, racconta: “Amava il suo lavoro. Era quello che voleva fare e per cui aveva studiato, una passione totale che la portava a mettersi a disposizione giorno e notte”. Romina gestiva i gruppi di autonomia, i percorsi per far arrivare i ragazzi con la sindrome di Down a vivere da soli. Un impegno nel quale metteva tutta se stessa.
Romina Bannini, il ricordo dei colleghi e dei ragazzi
Eleonora Gennari, sua collega, ha raccontato al Corriere della Sera chi era veramente Romina Bannini e l’impegno che metteva nel gestire i suoi ragazzi: “Sarà difficile trovare una persona di pari valore, aveva un’effervescenza creativa unica. Con me e Pironi era stata uno dei 5 soci fondatori della cooperativa”. Anche i ragazzi hanno ricordato sia la loro educatrice che i compagni. Luca, di 25 anni, ha detto al Corriere della Sera: “Mi piace pensare che siano come il bruco che diventa bozzolo e poi farfalla. Ecco, io immagino che i miei amici ora siano farfalle che volano in cielo“. Romina sarà “insostituibile per i ragazzi”, racconta qualcun altro.
Anche il sindaco di Riccione, Daniela Angelini, l’ha ricordata come “Dolce e bellissima. Abbiamo sperato fino all’ultimo che si salvasse”. In un momento di così grande dolore, la Onlus “Centro 21” chiede silenzio ma ringrazia tutte le persone che hanno espresso vicinanza: “Non possiamo però non ringraziare le centinaia di persone che ci sono vicine in tanti modi, con l’affetto, con la partecipazione, con un messaggio, un post, con una preghiera, con un mazzo di fiori posto davanti alle nostre sedi. Non sentirsi soli in questo modo è un grande aiuto, con tutto questo dolore la forza di guardare avanti nasce dal riconoscimento della bontà del lavoro iniziato e dalla certezza forte che i nostri ANGELI ora sapranno guidarci dal paradiso, tutti insieme come sempre ma con ruoli diversi”.