PD VERSO IL CONGRESSO: LETTA APRE AL NUOVO NOME, DE MICHELI “MI SILENZIANO…”
Il caos che regna nel Pd dopo le Elezioni prosegue in una combinazione “parallela” tra corsa al Congresso e lite tra le varie correnti. Queste direttrici sono destinate ad incrociarsi entro il prossimo marzo ma per il momento ancora sembra esserci distanza tra le critiche potenti alla gestione del Partito Democratico e la discussione sul “domani” del possibile “nuovo” movimento di Centrosinistra. «Non torno a Parigi: sarò impegnato a fare opposizione in Aula con tutta la determinazione che ho perché penso che questa destra non sia ciò di cui l’Italia ha bisogno», ha spiegato a “Che tempo che fa” il segretario uscente del Pd Enrico Letta. Conferma la volontà di non presentarsi da candidato al prossimo Congresso, esclude il cambio di simbolo ma apre alla possibilità di un cambio nel nome del Pd: «Discuteremo anche di questo. Saremo liberi di discutere di tutto. Escludo invece lo scioglimento del partito, abbiamo 5 milioni di italiani che ci hanno votato e chiesto di fare opposizione».
Letta lancia nuovamente un “amo” all’ex alleato del M5s Giuseppe Conte, chiedendo di costituire un’opposizione unita al prossimo Governo Meloni: «Noi governiamo con loro in alcune regioni come il Lazio, dove si tornerà al voto. Io spero che faremo un’opposizione il più unitaria possibile, altrimenti faremo il regalo più grande a Meloni». In merito a chi potrebbe succedergli nella segreteria del Partito Democratico, l’ex Premier Letta non si sbilancia: «Bonaccini e Schlein? Grandi risorse e ricchezze per il futuro del centrosinistra, così come altri. Molti hanno ironizzato sul fatto delle troppe candidature, io penso sia un bene». Non citata e anche per questo su tutte le furie l’ex Ministra dei Trasporti Paola De Micheli, ufficialmente candidata alle primarie Pd e in rotta di collisione con la leadership del suo partito: «la mia è una candidatura vera, anche se molti provano a silenziarla», attacca nell’intervista al “Corriere della Sera”. Secondo De Micheli infatti, «Io ho ragioni potenti per candidarmi alla segreteria di un partito che è scalabile. Non sono sola, tante federazioni e circoli lavorano con me a un’idea diversa di Pd, per mettere molto più potere decisionale nelle mani degli iscritti. Un cambiamento radicale, che illustrerò nella mozione e in un libro».
CAOS PD: DE BENEDETTI “SCIOGLIERE IL PARTITO”, PRODI NON CI STA “SUICIDIO”
Dallo scontro verso il Congresso alla radice stessa della prossima fase costituente del Pd: la “vecchia guardia” ex Ds e fondatori del Pd si è espressa in maniera molto critica alla reggenza Letta, anche visto il risultato elettorale. Da Bersani a D’Alema, da Veltroni a Occhetto, serve «rifondare il Centrosinistra» e per alcuni tale passaggio può avvenire solo sciogliendo il Partito Democratico. «Consentitemi un consiglio a Letta, Conte, Calenda, Fratoianni e a tutti coloro che si professano di sinistra: riunitevi in una stanza, guardatevi negli occhi e chiedetevi: vogliamo continuare a giocare a rubamazzetto? Oppure vi ponete il problema più serio? In Italia e in Europa è in atto una nuova ondata reazionaria, che non sarà fascismo, ma che è diversamente pericolosa. Io credo che sia urgente un esame di coscienza», è l’invito dell’ultimo leader del Pci e primo fondatore del Pds.
Da Letta a Bonaccini a Nardella e De Micheli, per nessuno dei prossimi protagonisti del Congresso Pd accetta l’idea di sciogliere l’intero partito: anche per questo il fu prima tessera del Pd, l’Ingegnere Carlo De Benedetti, si scaglia contro questo Centrosinistra e invoca il scioglimento del partito giunto secondo alle Elezioni 2022. «Io cambierei il partito proprio. Il Pd deve sciogliersi a mio parere», ha detto l’editore del quotidiano “Domani” nella trasmissione “Le Parole” su Rai 3 domenica sera. «Il PD deve sciogliersi, per una ragione semplice: si è occupato di chi ha e non di chi non ha. Un partito progressista che ragiona così è destinato al fallimento», ha ribadito De Benedetti. Per nulla in accordo l’ex Premier e Presidente dem Romano Prodi: a “LaRepubblica” risponde così a De Benedetti e a tutti gli altri big della sinistra italiana che chiedono lo scioglimento del Pd, «Ho speso tutta la mia vita politica per riunire le culture del riformismo. Il Pd va cambiato, dinamizzato, proiettato. Scioglierlo sarebbe come ripudiare la mia vita, una specie di suicidio, e non ho ancora una volontà suicida. Ma il cambiamento deve essere radicale perché i rapporti con il Paese si sono ristretti molto, vanno ricostituiti. […] Prima di eleggere un segretario bisogna comporre una linea politica».
“Il PD deve sciogliersi, per una ragione semplice: si è occupato di chi ha e non di chi non ha. Un partito progressista che ragiona così è destinato al fallimento.” L’Ing. Carlo De Benedetti è il primo postino de #LeParole per questa stagione @RaiTre #sabatosera #8ottobre pic.twitter.com/iiJoJGJdHl
— Le Parole (@LeParoleRai3) October 8, 2022