Roberta Bruzzone è intervenuta in qualità di opinionista e in collegamento audiovisivo nel corso della puntata di oggi, mercoledì 12 ottobre 2022, di “Ore 14”, trasmissione di Rai Due condotta da Milo Infante e andata in onda nel primo pomeriggio. In particolare, la criminologa ha espresso il proprio punto di vista circa i casi trattati nel corso del programma, a cominciare dalla rissa di Bologna che ha visto alcuni giovani protagonisti, i quali hanno divelto la cartellonistica stradale, utilizzandola per danneggiare i mezzi in sosta.
La criminologa Roberta Bruzzone ha rilevato come arginare questo fenomeno sia complicato: “Per identificare e fermare nell’immediatezza questi soggetti ci sono da affrontare costi enormi di personale, di risorse impiegate in maniera importante, con rischi per gli operatori non di poco conto. La soluzione, altresì, è a breve-medio termine, in quanto questi soggetti tornano a piede libero nel giro di breve tempo e si rendono irreperibili. Con un’aggressività di questa portata, oltretutto, fai abbastanza facilmente il nesso che questi individui possano aggredire chiunque si ponga tra il proprio mezzo e la loro arma”.
ROBERTA BRUZZONE: “FEMMINICIDIO OSIMO? VITTIME COME ILARIA NON RACCONTANO PER VERGOGNA”
Nel prosieguo di “Ore 14”, Roberta Bruzzone si è soffermata sul femminicidio di Osimo, nel quale ha perso la vita una giovane madre, Ilaria Maiorano: “L’isolamento delle vittime è un marchio di fabbrica di casi come questi – ha spiegato –. Le vittime non raccontano anche per vergogna ed è normale che non chiedano aiuto alle famiglie d’origine, per timore di essere giudicate e non supportate. Dovremmo crearci non un senno del poi, ma un senno del durante, perché indicatori che qualcosa non andasse ce n’erano. Tra l’altro, lei si era ripresa il marito in casa nonostante la violenza s*ssuale commessa da quest’ultimo ai danni di un’altra donna: questo evidenzia la sudditanza psicologica”.
Infine, Roberta Bruzzone ha parlato di Denise Pipitone e della pista valtellinese, dopo avere ascoltato l’intervista realizzata dal programma a una donna di nome Gijlia, la quale avrebbe visto Denise in Lombardia pochi mesi dopo la sua scomparsa: “La sua descrizione contiene dettagli percettivi abbastanza specifici e genuini, per cui il suo resoconto mi sembra attendibile. Forse all’epoca questa donna avrebbe dato una risposta diversa, invece oggi, con una dilatazione temporale di questa portata, ci ritroviamo a costruire con le mollichine di Pollicino un percorso lungo e complesso”.