Uno striscione contro Ignazio La Russa, nuovo presidente del Senato, è stato esposto a Roma poco dopo le 21.30 di ieri, sabato 15 ottobre 2022, nei pressi del Colosseo, precisamente sul ponte degli Annibaldi. Ne danno notizia le principali agenzie di stampa, fra cui l’ANSA, che evidenzia come in loco sia sopraggiunta una pattuglia dei carabinieri per rimuoverlo e sequestrarlo. Era anche firmato: in calce si leggeva “Cambiare Rotta”, con tanto di messaggio indirizzato all’esponente di Fratelli d’Italia, che recitava “Benvenuto presidente La Russa (nome a testa in giù rispetto alle altre parole, ndr). La resistenza continua”.
Sul profilo Facebook di “Cambiare Rotta Roma” è comparsa la foto dello striscione contro Ignazio La Russa, con annessa didascalia: “Ci tenevamo a portare i nostri sentiti auguri di benvenuto al nuovo presidente del Senato, Ignazio La Russa. A quanto pare, la sua figura è ben apprezzata anche dai partiti della fantomatica ‘opposizione antifascista’. Saremo ben lieti di mostrare a questo governo e a questo parlamento il significato di Antifascismo Militante. Ai nostri posti ci troverete, nelle strade, nelle piazze delle città”.
STRISCIONE CONTRO IGNAZIO LA RUSSA: STELLA A CINQUE PUNTE E SCRITTE ANCHE SULLA SEDE DI FDI DELLA GARBATELLA
Oltre allo striscione, contro Ignazio La Russa sono comparse scritte anche sulla serranda della sede di Fratelli d’Italia della Garbatella, a Roma. A riferirlo all’ANSA sono state fonti del partito, che hanno parlato della presenza della scritta “La Russa, Garbatella ti schifa”, con tanto di stella a cinque punte e la sigla “Antifa”.
Nel contempo, il presidente del Senato ha inteso commentare pubblicamente tali episodi: “Ringrazio sinceramente le forze politiche per le espressioni di solidarietà che mi hanno fatto pervenire, ma voglio rassicurare tutti che una scritta vergata da mani ignote non mi ha minimamente turbato. Nella mia vita ho memoria di scritte anche assai peggiori verso di me e la mia parte politica. Anche stavolta avrei preferito, fosse dipeso da me, ignorare chi lancia il sasso e nasconde la mano, chi pensa che la minaccia o l’insulto possa sostituire il confronto. O peggio chi vorrebbe rivangare anni di violenza e terrorismo condannati dalla storia”.