L’ormone della crescita quando va somministrato? Un argomento delicato, analizzato sul “Corriere della Sera” dal presidente Siedp, Mariacarolina Salerno: “Il primo passo da fare a livello pediatrico è sempre la valutazione clinica. Si raccolgono dati sulla famiglia e sulla gestazione, per capire se per esempio l’abitudine al fumo o l’uso di alcool in gravidanza possano essere la causa del mancato accrescimento; si misura il bambino in piedi e da seduto, si valutano eventuali asimmetrie e sproporzioni, anomalie muscolari, rumori cardiaci”.
Un primo approccio che serve a delineare un quadro generale del minore, che viene poi completato attraverso la prescrizione di “test biochimici per misurare la funzione della tiroide e dosare ormoni come IGF-1, che se carente può indicare un deficit di ormone della crescita; vanno valutati gli indicatori di malattie croniche che impediscono l’assorbimento di nutrienti, come la celiachia e la malattia di Crohn, ed esclusa la presenza di tumori o di patologie genetiche da difetti dei cromosomi sessuali, come la sindrome di Turner; una radiografia di mano e polso può individuare displasie dello scheletro. Tutte queste patologie non possono essere escluse con la semplice visita medica, perciò servono questi test supplementari”.
ORMONE DELLA CRESCITA, QUANDO VA SOMMINISTRATO? LA RISPOSTA DELL’ESPERTO
Nel 20 per cento dei casi di bassa statura, l’accrescimento insufficiente è dovuto a una malattia genetica rara e a una diagnosi tempestiva è fondamentale, perché in alcuni casi esistono opportunità di cura. La dottoressa Salerno ha osservato ancora sul “CorSera” che “se caratteristiche del bambino e test di laboratorio puntano nella direzione di una specifica patologia, si può valutare il singolo gene coinvolto, ma più spesso serve un’analisi ad ampio raggio”, anche per capire quando possa essere somministrato l’ormone della crescita.
I test genetici, tuttavia, non devono essere fatti a tutti i bambini con bassa statura, ma “solo se ci sono anomalie cliniche o un’altezza estremamente ridotta rispetto alla media dopo i tre anni d’età: in questo caso è assai probabile che la bassa statura sia il risultato di una malattia. Diagnosticare le patologie che provocano bassa statura è fondamentale per poter intervenire: la terapia con l’ormone della crescita, oltre che nei casi di deficit di questo ormone, è indicata e approvata per favorire l’accrescimento nella sindrome di Turner, in bambini con il deficit del gene SHOX, nella sindrome di Noonan e nella sindrome di Prader-Will”.