Silvio Orlando a tutto tondo a Oggi è un altro giorno. Il celebre attore ha presentato il suo nuovo spettacolo teatrale, tratto dal romanzo “La vita davanti a se”, e ha parlato della morte della madre, sopraggiunta quando lui era un bambino: “Mia madre si è ammalata quando avevo 6 anni ed è morta quando ne avevo 9, è una voragine della mia vita. Ho scoperto che tutti hanno un problema con la propria madre, anche nel pubblico”.
Silvio Orlando ha poi aggiunto: “Gli orfani cominciano a costruirsi un monumento di se stessi, cercando di non parlarne mai. Io fino a 50 anni non ne ho mai parlato. Ma è impossibile dimenticare, basta chiudere gli occhi e ritorna”. L’interprete ha poi parlato del suo mestiere: “Io facevo questo mestiere per essere amato. Adesso non mi basta più. L’attore vede sempre quello che non ha. Io adesso vorrei condurre Sanremo (ride, ndr)”. (Aggiornamento di MB)
Silvio Orlando: orfano di madre a 9 anni
Silvio Orlando, protagonista del film “Siccità” di Paolo Virzì, sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, lunedì 17 ottobre, di Oggi è un altro giorno. L’attore è nato e cresciuto a Napoli, nel quartiere del Vomero, da padre originario di Pesco Sannita e da madre napoletana. Silvio Orlando ha perso la madre quando aveva solo 9 anni: “Per tanto tempo non ne ho mai parlato. Non riuscivo proprio. Il suo tumore era un tabù, era un richiedere pietà e condiscendenza, le cose che detesto di più… Le zie o pseudo zie che ti dicono chiamami mamma… Non ho mai ceduto a queste suggestioni”, ha raccontato l’attore al Corriere della Sera. Sempre sulle pagine del quotidiano milanese, Orlando ha raccontato come è cambiata la sua vita dopo la morte della madre, soprattutto come ha influenzato i suoi rapporti a scuola: “Prima i compagni di classe mi mettevano in mezzo, poi, quando sono diventato orfano, a scuola le maestre mi alzavano i voti, le bambine mi davano i bacetti, i bambini mi hanno cominciato a considerare. Il giorno che in classe arrivò un altro orfano, il mio nuovo status scemò”.
Silvio Orlando: dall’infanzia difficile al successo come attore
Al Corriere della Sera, Silvio Orlando ha parlato della sua infanzia difficile e di come la morte prematura della madre sia strettamente legata alla sua carriera di attore: “Dopo, ha contato la mancanza, ma, prima, la malattia. Lunga tre anni. Quando mi interrogo su cosa ha fatto di me l’attore che sono, devo rispondermi che è stato solo quello. Quei tre anni. Se chiudo gli occhi, vedo ancora la decadenza del corpo, l’essere solo male che ti rende spietato”. Nella sua lunga carriera di attore, iniziata nel 1987 con il film “Kamikazen – Ultima notte a Milano” di Gabriele Salvatores, Silvio Orlando ha vinto la Coppa Volpi per la migliore interpretazione maschile e il Premio Pasinetti al miglior attore alla 65ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia per la sua interpretazione nel film “Il papà di Giovanna” di Pupi Avanti. Ha inoltre vinto 3 David di Donatello, 3 Nastri d’argento, 2 Globo d’oro e 2 Ciak d’oro.