Giorgio Ambrosoli, avvocato milanese, commissario liquidatore della Banca Privata Italiana e delle attività finanziarie del banchiere Michele Sindona, fu assassinato l’11 luglio 1979 da un sicario ingaggiato dallo stesso Sindona. Alla sua figura è dedicato il film “Un eroe birghese”, diretto da Michele Placido.
Il Premio Giorgio Ambrosoli promuove gli “esempi invisibili” di persone che nell’ambito della loro attività professionale si siano contraddistinte per la difesa dello stato di diritto attraverso la pratica dell’integrità, della responsabilità e della professionalità, pur in condizioni avverse a causa di “contesti ambientali” o di improprie pressioni contro la legalità nel contesto in cui hanno operato.
I riconoscimenti sono andati alla romena Romana Roxan che denunciò i clan a Roma, ai funzionari di Banca d’Italia Claudio Clemente e Giovanni Castaldi, alla testimone di giustizia Lea Garofalo, al poliziotto Boris Giuliano assassinato da Cosa Nostra nel 1979, al commissario straordinario Maurizio Bortoletti, al sindacalista sardo Antonello Congiu, alla consigliera comunale Rossella Pera e all’imprenditore palermitano Giuseppe Piraino. Tutte condotte esemplari di tutela della legge in condizioni di pressioni e intimidazioni.
Questa edizione ancora una volta ha messo in luce la peculiarissima forza e presenza della società civile in Italia sui temi della tutela della legge, del concreto operato dei cittadini che con le loro singole azioni generano una sorte di “voce unica”, composta da molteplici “esempi invisibili”, impegnata nel rafforzamento dello stato di diritto.
Il tema affrontato nel dibattito di questa edizione è stata la prospettiva internazionale del ruolo della società civile, dalle imprese al mondo delle professioni, al Terzo Settore, alle autorità indipendenti e alla ricerca sociale, nella prevenzione e contrasto al malaffare e alle distorsioni del mercato. Sono intervenuti Maria Assunta Accili, già Ambasciatrice italiana alle Nazioni Unite a Vienna, Giovanni Tartaglia Polcini, Coordinatore Tavolo Anticorruzione del Ministero degli Affari Esteri, Brigitte Stroble Shaw e Giovanni Gallo dell’UNODC, Agenzia Anticrimine dell’ONU a Vienna, Drago Kos, dell’OECD Working Group on Bribery, Helen Darbshire della UNCAC Coalition e Ian Tennant, GI-TOC Global Initiative, due primarie organizzazioni internazionali della società civile, Patrizia Di Dio, Vicepresidente di Confcommercio – Imprese per l’Italia, Gianna Fracassi, Vicepresidente CNEL. Nella decina edizione sono stati assegnati quattro Premi e quattro Menzioni Speciali.
I premi Giorgio Ambrosoli.
Giovanni Castaldi e Claudio Clemente. Nell’estate del 2005, in qualità di dirigenti dei competenti Uffici della Vigilanza, constatata in sede istruttoria l’assenza dei necessari requisiti soggettivi ed oggettivi, espressero parere contrario all’acquisizione del controllo della Banca Antonveneta da parte della Banca Popolare di Lodi, resistendo a reiterate e forti pressioni provenienti dai vertici della Banca d’Italia, determinati a consentire comunque l’operazione. Nonostante il parere negativo della Vigilanza l’autorizzazione fu ugualmente concessa, ma poco dopo sospesa e dichiarata infine decaduta alla luce di successivi accertamenti condotti dalla stessa Banca d’Italia, dalla Consob e dalla Procura di Milano. Su nomina dei Governatori Draghi e Visco, Castaldi e Clemente hanno in seguito ricoperto, in successione, la carica di Direttore dell’Unità di informazione finanziaria per l’Italia (UIF), costituita nel 2008 a fini di prevenzione e contrasto del riciclaggio e considerata tra le più efficienti a livello internazionale.
Lea Garofalo, calabrese di nascita e milanese di adozione, fu testimone della giustizia italiana delle faide interne tra la sua famiglia e quella del suo ex compagno Carlo Cosco, denunciando la ‘ndrangheta in un contesto di fortissime pressioni e minacce. Nel 2009 viene rapita, torturata e uccisa. I suoi resti saranno ritrovati solo 3 anni dopo, nel 2012 in un campo vicino a Monza. Il caso giudiziario per la morte di Lea Garofalo, che vede anche l’importante testimonianza della figlia Denise (oggi sotto protezione) contro il padre, si chiude nel 2014 con l’ergastolo di Carlo Cosco, il fratello di questi Vito, Rosario Curcio e Massimo Sabatino. Per Carmine Venturino uno sconto di pena a 25 anni per la collaborazione fornita nel ritrovamento del cadavere. Ritira il premio in rappresentanza della figlia sotto protezione, l’Associazione Libera.
Giorgio Boris Giuliano, poliziotto, funzionario, investigatore della Polizia di Stato e capo della squadra Mobile di Palermo. Negli anni Settanta grazie alla collaborazione con la polizia statunitense contribuì a dar vita a una delle principali indagini di sempre contro Cosa Nostra, la nota “Pizza Connection”, in un quadro di gravissime minacce e intimidazioni. Di fatto, i suoi innovativi metodi investigativi hanno prodotto un salto di qualità rispetto al passato determinante per i decenni successivi sino a oggi. Tra le tante vicende di cui si occupò anche il banchiere Michele Sindona e la scomparsa del giornalista Mauro De Mauro. Il 21 luglio 1979 fu ucciso con sette colpi di pistola alla schiena dal boss mafioso Leoluca Bagarella in via De Biasi a Palermo. L’omicidio fu inserito nella sentenza-ordinanza del cosiddetto Maxiprocesso di Palermo dove si costituì parte civile anche la moglie Ines Leotta. Nel 1995 Leoluca Bagarella fu condannato all’ergastolo.
Roxana Roman, originaria di Timisoara, nel 2003 a 18 anni si trasferisce a Roma dove, nel 2012 apre il “Roxy bar”. Nel 2018, esattamente nel giorno di Pasqua, tre membri del clan dei Casamonica-Di Silvio entrano nel locale aggredendo il marito Marian Roman e una cliente e distruggendo il locale. È proprio in quel frangente che Roxana decide di non soccombere ma di reagire e di non sottostare al silenzio intimatogli dai Casamonica, denunciando il fatto alle autorità. Nello stesso anno, il Presidente Sergio Mattarella conferisce a Roxana Roman il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per “il suo contributo nell’affermazione del valore della legalità”.
Le menzioni speciali.
Maurizio Bortoletti, ufficiale dei Carabinieri, avvocato specializzato in gestione di impresa. Operando quale Commissario Straordinario della ASL di Salerno negli anni 2011 e 2012 in un contesto di forti pressioni, denunce, accuse, insinuazioni durate anni e sfociati in procedimenti giudiziari che lo hanno visto completamente assolto, ha restituito all’equilibrio operativo l’azienda sanitaria commissariata che perdeva da anni più di 20 milioni di euro al mese, fino ad aver segnato – nei 39 mesi precedenti – una perdita corrente superiore ad 830 milioni di euro, con il passivo iscritto a stato patrimoniale oltre il miliardo e mezzo di euro. I quasi 18 milioni di euro di risultato positivo prima delle imposte ottenuto dal Commissario dimostrarono e dimostrano che le risorse finanziarie non solo bastavano, bensì avanzavano. A maggior ragione poiché i costi includevano l’importante programma di investimenti in sicurezza e attrezzature avviato con i primi risultati positivi di gestione, il pagamento regolare dei propri fornitori della sanità privata (quelli colpiti dal sisma del 2012 vennero pagati a vista, alla consegna della merce) e l’avvio di iniziative di efficientamento del servizio quali i “weekend operatori” per abbattere le liste di attesa).
Antonello Congiu, già direttore della Biblioteca di Carbonia da lui avviata, sindacalista, segretario generale della Camera del Lavoro della Sardegna Sud Occidentale dal 2018 a marzo di quest’anno. In una cornice di pressioni improprie, a fine 2019 ha denunciato alla Procura della Repubblica gravi irregolarità nei Patronati Inca di San Gavino, Guspini e Villacidro ad opera dell’allora funzionario preposto in merito a 107 pensioni sospette. Dalle indagini scaturite è emerso che su almeno 32 casi le pensioni sarebbero state percepite in maniera irregolare sulla base di contributi fittizi in essere da decenni. Il sindacato si è costituito quale parte lesa a tutela dei propri iscritti e il funzionario è stato licenziato.
Rossella Pera, insegnante di scuola e giornalista. Nata a Como da papà livornese e madre valtellinese, ha insegnato per diversi anni negli istituti superiori. Dopo anni in gioventù di impegno civile nel denunciare la presenza della criminalità organizzata a Fino Mornasco nel Nord Milano, dal 2014 al 2017 è consigliera di minoranza nel Comune e denuncia pubblicamente, in un contesto di forti intimidazioni, le collusioni tra l’amministrazione e la locale ‘ndrangheta. Grazie a tali denunce varie indagini vengono avviate dalla magistratura che conducono alle prime condanne a partire dal 2016 e 2017. Da un’intercettazione telefonica del 2017 sull’Aspromonte emergono seri profili di rischio e Rossella Pera viene messa sotto scorta per circa un anno dalla Prefettura di Como, per poi decidere essa stessa di migrare per un anno in Scozia. Per ritorsione è stata coinvolta in procedimenti giudiziari da cui è stata del tutto assolta. Nel 2020 si trasferisce infine a Livorno, dove continua oggi a svolgere l’attività di giornalista freelance.
Giuseppe Piraino, imprenditore edile di Palermo. Nel 2018, minacciato dal mafioso Luigi Marino, uno dei 46 arrestati nella maxioperazione Cupola 2.0, si è opposto alla richiesta di pizzo intervenendo in prima persona, registrando con una telecamera nascosta dentro la giacca il momento dell’estorsione e denunciando. Il 2020 lo vede ancora oggetto di pressioni e minacce nel paese di Borgo Vecchio e come la prima volta reagisce denunciando il fatto. Il suo coraggio è stato da esempio per altri imprenditori: tredici sono state infatti le denunce spontanee fatte da altri commercianti a seguito di questa vicenda. Le minacce e intimidazioni sono ancora in corso.
Il Premio Giorgio Ambrosoli si svolge sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Ha luogo con il Patrocinio del Parlamento Europeo, del Comune di Milano, di Regione Lombardia, della Camera di Commercio di Milano e del Piccolo Teatro di Milano Teatro d’Europa. Co-promotori sono Confcommercio – Imprese per l’Italia e Transparency International Italia.