LA VISIONE DI SUSANNA TAMARO NEL MONDO POST-COVID
Pro-vax ma anti-Green Pass, ecologista ma attenta che il destino ambientale non sia slegato da quello umano: é Susanna Tamaro, la scrittrice poco “inquadrabile” in schemi tipici della cultura e letteratura italiana, protagonista con l’ultimo saggio “Tornare umani” del racconto su cosa potrà/dovrà essere il mondo nell’era post-Covid. Per la triestina doc, l’uomo ha la pretesa di “invadere” il pianeta in ogni campo: «Inutile dare ordini ad Alexa, inutile fare una videochiamata o far vivere avventure entusiasmanti ai nostri avatar. Per la nostra natura siamo soltanto grandi mammiferi senza pelliccia da tenere sotto controllo e, dispiace dirlo, la natura ha un arsenale di armi infinitamente più potente di quello di cui disponiamo noi».
Gli ampi stralci anticipati dal “Corriere della Sera” sul saggio di Susanna Tamaro mostrano tutto l’intento melanconico della scrittrice impegnata nel “leggere” il costante rapporto-scontro tra uomo e ambiente. Il Covid non ha fatto altro che approfittare del mondo evoluto «nella direzione sbagliata»: «Si è abbattuto sulla nostra società gaudente e, in pochi mesi, l’ha trasformata in un mucchio di rovine». La società descritta dalla Tamaro si porta dietro un peccato originale che sconta ancora oggi, nel pieno dell’emergenza economico-energetica: «l’economia ha abbandonato l’etica e si è trasformata in finanza. L’economia nutriva gli uomini, la finanza nutre gli squali».
IL PERDONO, LA TERRA E IL PENTIMENTO: COSA DICE SUSANNA TAMARO
Un racconto in “presa diretta” quello fatto da Susanna Tamaro nel suo ultimo saggio-memoriale: dall’infodemia “impazzita” nel pieno del Covid alla pretesa della scienza di sfociare nel mondo delle libertà (con l’intransigenza obbligatoria del Green Pass, ndr). Il “tornare umani” del titolo si concretizza in diversi passaggi del testo, quasi come consigli intimi: «Il perdono è la linfa vitale di ogni rapporto umano che desideri rimanere tale, crescere in profondità e compassione nel corso del tempo», scrive Tamaro nelle “mancanze” da condonare immediatamente.
Ma è la stessa scrittrice a compiere un passo in più nella lista delle comunitarie “cose da condonare”: «I politici sono esseri umani e, come tutti noi, possono sbagliare. Ora che ci troviamo davanti ai cocci di un Paese e l’onere per la crisi energetica e mondiale si manifesta sempre più difficile e cupo, sarebbe molto importante che venisse compiuto questo passo». Da ultimo, Susanna Tamaro ritiene che occorra lanciare un serio perdono alla Terra, in quanto «non abbiamo saputo far altro che umiliarla, gettandole sopra la cupa maledizione del nostro orgoglio. Non è obbligatorio soccombere alla banalità del male. Si può sempre scegliere, si può sempre resistere».