Paolo Bosisio torna a Il Collegio 2022: “una sfida e una curiosità che mi ha appassionato”
Paolo Bosisio è il Preside de Il Collegio 2022, il docu-reality in partenza su Rai2. Anche quest’anno il preside è stato confermato nel programma di successo di Rai2 che quest’anno vedrà gli alunni catapultarsi negli anni ’50. Volto noto del programma, in realtà Paolo Bosisio ha una carriera importante nella scuola dove ha ricoperto il ruolo di preside per diversi anni. Il suo approccio al programma ha convinto (e convince) proprio perchè è reale e vero a conferma dei tantissimi messaggi di stima e affetto che riceve sui social da parte degli allievi ed ex alunni.
Intervistato da Tv blog ha raccontato come è arrivato al programma di Rai2: “ho dedicato tutta la mia vita professionale al teatro, per molti anni facendone anche oggetto di insegnamento universitario. Il Collegio 2022 sono arrivato su invito di una mia laureata che si è ricordata di me ritenendomi adatto al personaggio del Preside. All’inizio è stata una sfida e una curiosità, che poi mi ha appassionato”.
Paolo Bosisio: “Sono stato preside per una decina d’anni”
Nella vita di tutti i giorni, Paolo Bosisio è stato preside per circa dieci anni. “Sono stato preside per una decina d’anni e i tempi da allora sono molto cambiati. Il livello di istruzione si è abbassato enormemente, ma ciò che mi impressiona di più è l’assenza di rispetto e educazione di molti giovani” – ha detto il Preside de Il Collegio 2022 che si è poi soffermato sul ruolo che hanno assunto i social in tutti questi anni. “I social sono frutto dei tempi e costituiscono un arricchimento di cui non si dovrebbe abusare” – ha precisato il Preside – “ma questo puntualmente avviene e allora si trasformano in un danno soprattutto nei confronti della capacità e della volontà di rapportarsi con gli altri nella realtà non virtuale”.
Infine parlando dell’arma che un Preside deve utilizzare con i suoi allievi ha detto: “assolutamente non la severità. La chiarezza nel rispetto delle regole è importante, ma deve essere unita a una attenta comprensione dei giovani e alla ricerca di possibili empatie con loro”.