RI-ESPLODE IL CASO BERLUSCONI. SCONTRO SU TOTOMINISTRI E…
Quando sembrava che il sereno fosse tornato in casa Centrodestra, ecco ri-esplodere il “caso” Berlusconi: dal totoministri alle frasi su Vladimir Putin, gli audio “rubati” e inviati a LaPresse fanno sentire la voce del Cav mentre parla con i suoi colleghi parlamentari. Parla a ruota libera dell’Ucraina e dei rapporti riallacciati con Putin, ma si concentra poi anche sulla trattativa per il totoministri del prossimo Governo Meloni: «Ieri con la signora abbiamo parlato anche di ministri, che erano quattro e sono saliti a cinque. Ma io ho insistito perché la Lega ha già avuto qualcosa più di noi perché la signora Meloni si è tenuta la presidenza del Senato, e io le ho detto che deve imparare da capo di un governo almeno ad usare il condizionale. Quando parli dei tuoi alleati dovresti dire ‘il Senato mi piacerebbe tenerlo per Fdi’ e non ‘il Senato è mio’, perché così non si fa. Io ho fatto quattro volte il presidente del Consiglio, e il presidente del Consiglio deve essere aperto e generoso nei confronti degli alleati se vuol tenere unita la coalizione».
Lo stesso Berlusconi – dopo aver spiegato che la questione degli appunti non intendevano essere quelli giudizi suoi contro Giorgia Meloni bensì appunti che lui ha preso su dichiarazioni fatti da altri in Forza Italia – nella medesima esclusiva audio di LaPresse aggiunge «La presidenza della Camera l’ha data alla Lega e, da che mondo è mondo, in Italia la presidenza del Senato vale due ministeri per chi non ce l’ha, vale un ministero la presidenza della Camera. Quindi noi gli abbiamo chiesto tre ministeri, mi ha riso in faccia, ne ho chiesti due, ha riso ancora, ne ho chiesto uno, ha detto ok. Questa è la situazione che ho trovato». Una nota finale di Forza Italia prova a chiudere il fronte “Russia-Putin”: «La posizione di Forza Italia e del presidente Silvio Berlusconi rispetto al conflitto ucraino e alle responsabilità russe, è conosciuta da tutti, è in linea con la posizione dell’Europa e degli Stati Uniti, ribadita in più e più occasioni pubbliche. Non esistono né sono mai esistiti margini di ambiguità». Ma sul totoministri del Governo qui il nodo rimane: la lista letta pubblicamente da Berlusconi deve aver irritato gli altri alleati della maggioranza, tanto che da fonti di FdI si ribadisce che la lista con tutti i nomi verrà presentata al Quirinale una volta ricevuto l’incarico. Non solo, in pole per la Giustizia ci sarebbe sempre Carlo Nordio e non Elisabetta Casellati, come indicato dal leader di Forza Italia. Molto critico con il suo ex Presidente è Maurizio Lupi, in odor di Ministero per i Rapporti con il Parlamento: «Il centrodestra è unito e la leader è Giorgia Meloni. Casellati nella lista dei ministri di Berlusconi? Se volete la faccio anche io la lista… L’unica lista la fa il presidente incaricato. Anche io vorrei fare il primo ministro, ma il 27% l’ha preso Fratelli d’Italia. Meloni farà la sintesi». Secondo il Presidente del Senato Ignazio La Russa, «Per quanto mi hanno riferito quella della Casellati era una delle posizione sub iudice, ieri sera era così. non mi risulta che la Casellati, ottima presidente del Senato, abbia detto ‘o Giustizia o niente’. Per cui ritengo che le cose si possano sistemare»; in effetti poco prima la stessa Casellati così rispondeva alle ipotesi emerse nel totoministri del Governo, «Riforme o Giustizia? Non so nulla di quello che sta succedendo, quello che i leader decideranno a me sta bene».
L’ULTIMO GROSSO NODO SUL TOTOMINISTRI DEL GOVERNO MELONI
È il Ministero della Giustizia l’ultimo grande nodo sul totoministri del prossimo Governo Meloni: mentre in Parlamento procede la nomina dei capigruppo dei singoli gruppi di Camera e Senato (Molinari-Romeo per la Lega, Lollobrigida-Ciriani FdI, Cattaneo-Ronzulli Forza Italia), nel pomeriggio si terrà un doppio incontro tra il deputato appena eletto Carlo Nordio e i leader di FdI e FI, Giorgia Meloni e Silvio Berlusconi. Con una nota il Cav fa sapere: «Nordio lo incontro oggi, noi abbiamo detto alla Giustizia c’è l’ex presidente del Senato Elisabetta Casellati. Su questo c’è l’accordo. Meloni ha suggerito soltanto: c’è Nordio che è bravissimo, vedilo, perché magari ti convinci che è la scelta giusta, ma io sono già convinto della scelta della Casellati, conosco le cose che ci sono da fare come riforma della giustizia».
In questi minuti è invece in corso l’incontro tra Meloni e Nordio per valutare il suo prossimo potenziale ruolo come Guardasigilli: è poi l’ex magistrato a far sapere con una breve nota, «Se Berlusconi vorrà vedermi per me sarà un grande onore». Il “derby” per la Giustizia insomma dovrà risolversi nelle prossime ore con Nordio e Casellati (favorita) in lizza per sostituire Marta Cartabia. Indicazioni sul totoministri arrivano sempre da Berlusconi che ufficializza i nomi in quota Forza Italia: «Tajani agli Esteri, Casellati alla Giustizia, Gloria Saccani Jotti all’Università, Anna Maria Bernini alla Pubblica Amministrazione, Gilberto Picchetto Fratin alla Transizione Ecologica». Da ciò ne conseguirebbe che al MISE il candidato in lizza resta Guido Crosetto.
IL TOTOMINISTRI DEL GOVERNO MELONI: LE CASELLE CERTE SU MEF, DIFESA, TRASPORTI…
La tempesta sembra ormai superata nelle acque del Centrodestra e il totoministri del Governo Meloni è ormai entrato ampiamente nel vivo: dopo l’accordo siglato tra Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni (rinominato non proprio brillantemente “Patto della Scrofa”, dal nome della via della sede FdI dove si è tenuto ieri l’incontro decisivo) ecco che la lista con i nomi dei possibili prossimi Ministri che comporranno il CdM a Palazzo Chigi si aggiorna ogni ora che passa. Il quadro delle prossime tappe istituzionali è netto: oggi e domani l’elezione di capigruppo e vicepresidenti del Parlamento, a quel punto scatta la convocazione per le consultazioni al Quirinale con tutti i partiti e tra il 20-21-22 ottobre prossimo potrebbe ricevere l’incarico di formare il nuovo Governo la Premier in pectore Giorgia Meloni.
Si va così a comporre nel frattempo la lista dei Ministri, con i nomi giunti dagli accordi tra i partiti di Centrodestra: 10 per FdI, 6 Lega, 5 Forza Italia, 1 Noi con l’Italia, 4 tecnici-indipendenti. Le caselle nel totoministri ormai definite e certe riguardano certamente i ruoli “big” del prossimo Governo: Giorgetti all’Economia è ormai blindato, così come Matteo Salvini alle Infrastrutture (Trasporti, PNRR, lavori pubblici, guardia costiera) e Antonio Tajani agli Esteri, questi ultimi saranno anche i vicepremier di Giorgia Meloni. Certa ormai anche la presenza di un tecnico al Viminale come il prefetto di Roma Matteo Piantedosi, anche se molto gradito a Matteo Salvini che ieri sera lo ha “investito” pubblicamente («Sarebbe una continuazione del lavoro che ho fatto io da ministro. Piantedosi era il mio capo di gabinetto. Abbiamo scritto assieme i decreti sicurezza»). Nel totoministri emerso nella serata di lunedì blindate sembrano anche le posizioni di Carlo Nordio alla Giustizia, con Forza Italia e Lega che avrebbero poi ruoli di vice/sottosegretari: Fitto agli Affari Europei, Colosimo allo Sport, Urso alla Difesa e Bernini all’Università dovrebbero essere gli altri nomi ormai “certi” del totoministri per il prossimo Governo Meloni.
GOVERNO MELONI, I DUBBI DA SCIOGLIERE ANCORA NEL TOTOMINISTRI
La partita però rimane comunque aperta, ovviamente, fino alla consegna al Quirinale della lista di Ministri composta da Giorgia Meloni: i vari nodi da sciogliere, i nomi che potrebbero “bruciarsi” nelle prossime ore ed eventuali “perplessità” dettate dal Presidente della Repubblica potranno modificare in parte la lista del totoministri che trovate qui a fondo pagina. A non essere ancora del tutto fissate sono diverse posizioni, a cominciare dal possibile “change” tra MISE e MiTE con in pole rispettivamente Picchetto Fratin di Forza Italia e Crosetto di Fratelli d’Italia. In generale c’è da capire bene se vi sarà un ministero extra large sull’Energia che a quel punto potrebbe vedere l’interesse anche del meloniano Fabio Rampelli: non dovrebbe invece esserci il Ministero del Mare, che sarà assorbito dalle Infrastrutture con il leader della Lega in pole position.
Nel totoministri finora circolato, i tecnici-indipendenti dovrebbero essere solo quattro: Piantedosi al Viminale, Marina Calderone (Consiglio dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro ed ex cda di Leonardo) al Lavoro, Giordano Bruno Guerri alla Cultura, vincendo però il ballottaggio con Vittorio Sgarbi ed eventualmente anche lo stesso Rampelli; e infine Francesco Rocca per la Salute, da vincere il ballottaggio con Guido Bertolaso e Letizia Moratti. Da fonti di Governo dettate oggi a LaPresse emerge come al dicastero dell’Agricoltura non dovrebbe esserci Gian Marco Centinaio in quanto «quella casella non è in quota Lega»; per il leghista spazio possibile al Turismo, dove però deve vincere la concorrenza di Daniela Santanchè (FdI). Da sciogliere poi i nodi su PA, MIUR e Innovazione Digitale: nominandolo prossimo capogruppo di Forza Italia alla Camera, difficilmente Alessandro Cattaneo potrà rientrare nella lista dei Ministri, così come non sarebbe ancora certa la presenza di Deborah Bergamini alla Pubblica Amministrazione (in pole anche Giulia Bongiorno e Gloria Saccani Jotti di FI), Valditara al MIUR e Casellati alle Riforme (dove punta anche Marcello Pera o lo stesso Calderoli allargando le competenze da Autonomie e Politiche Regionali). Per il Ministero del Sud è derby Sicilia-Calabria tra Nello Musumeci e Wanda Ferro, entrambi in quota FdI, mentre per la Famiglia e Natalità si fa il nome di Simona Baldassarre della Lega (o Isabella Rauti di FdI), a quel punto Erika Stefani andrebbe alla Disabilità (con anche Lavinia Mennuni-FdI e Alessandra Locatelli-Lega in quota). Sfumato Cattaneo all’Innovazione Tecnologica, si giocano il ruolo Alessio Butti di FdI e Alberto Barachini di FI: da chiarire anche il ruolo del Rapporti con il Parlamento, con il totoministri che indica al momento Maurizio Lupi di Noi con l’Italia ma in pole ci sarebbe anche Calderoli qualora le Autonomie non andassero all’ex vicepresidente del Senato.
LISTA NOMI (IN AGGIORNAMENTO) SUL TOTOMINISTRI GOVERNO MELONI
Premier: Giorgia Meloni-FdI
Sottosegretario CdM: Giovanbattista Fazzolari-FdI
Trasporti-vicepremier: Matteo Salvini-Lega
Esteri-vicepremier: Antonio Tajani-FI
Economia: Giancarlo Giorgetti-Lega
Interni: Matteo Piantedosi-indipendente
Giustizia: Carlo Nordio-FdI o Elisabetta Casellati-FI
Lavoro: Marina Elvira Calderone-indipendente
Difesa: Adolfo Urso-FdI
Sviluppo Economico (MISE): Guido Crosetto-FdI
Transizione Ecologica (MiTE): Gilberto Picchetto Fratin-FI
Istruzione (MIUR): Giuseppe Valditara-Lega
Università: Gloria Saccani Jotti-FI
Salute: Francesco Rocca-indipendente
Cultura: Giordano Bruno Guerri-indipendente
Turismo: Daniela Santanché-FdI
Riforme: Maria Elisabetta Alberti Casellati-FI
Affari Europei: Raffaele Fitto-FdI
Agricoltura: Gian Marco Centinaio-Lega
Rapporti col Parlamento: Maurizio Lupi-NcI
Innovazione Tecnologica: Alberto Barachini-FI
Pubblica Amministrazione: Anna Maria Bernini-FI
Affari Regionali e Autonomie: Roberto Calderoli-Lega
Sud: Nello Musumeci-FdI
Disabilità: Erika Stefani-Lega
Famiglia e Natalità: Simona Baldassarre-Lega
Gioventù e Sport: Chiara Colosimo-FdI
Beni Culturali: Giampaolo Rossi-FdI