Antonino Faraci fu ucciso nel 2014 nella sua casa a Somma Lombardo, oggi la moglie Melina Aita tornerà a processo dopo l’annullamento dell’assoluzione disposto dalla Cassazione che ha rispedito tutto in appello. In primo grado, l’anziana aveva incassato l’ergastolo perché ritenuta mandante del delitto che, secondo l’accusa, sarebbe stato commesso da due tunisini con cui la donna sarebbe stata in contatto. Il secondo grado di giudizio a carico di Melina Aita nell’ambito del processo per la morte del marito, Antonino Faraci, si era concluso con l’assoluzione della donna per non aver commesso il fatto.
Intervenuto ai microfoni di Lombardia Nera, l’avvocato dell’anziana, Pierpaolo Cassarà, ha ribadito come in sentenza d’appello la sua assistita sia stata ritenuta completamente estranea alla morte di Antonino Faraci. “Io sono rimasto basito – ha affermato il legale della donna –, perché questo vuol dire un paradosso sostanziale dopo che anche il giudice di appello, in 60 pagine del collegio di Milano, con la sentenza dice ‘A carico dell‘imputata non c’è neppure un ragionevole movente‘. Quindi una sentenza che cristallizza che non esiste movente…“. Antonino Faraci fu massacrato all’interno della loro abitazione e sua moglie, di fatto, tornerà in aula per essere nuovamente sottoposta a giudizio in merito all’omicidio.
L’omicidio di Antonino Faraci nel 2014, la moglie Melina Aita di nuovo a processo dopo l’assoluzione
L’omicidio di Antonino Faraci avvenne il 12 aprile 2014 nell’abitazione di Somma Lombardo in cui l’uomo viveva insieme alla moglie, Melina Aita, poi finita a processo (condannata in primo grado all’ergastolo, assolta con formula piena in secondo) con l’accusa di aver ordinato il delitto servendosi della complicità di due tunisini ritenuti esecutori materiali. Una ricostruzione pesantissima a carico dell’anziana che sarebbe stata completamente demolita in appello, con la sentenza di assoluzione al cui esito, dopo quasi 2 anni di carcerazione preventiva, era tornata in libertà. Melina Aita non ha mai smesso di dirsi innocente. Il colpo di scena di queste ore arriva dalla Cassazione che avrebbe annullato quanto deciso dai giudici d’appello, rinviando di fatto l’anziana alla sbarra.
Secondo l’accusa che aveva condotto la moglie di Antonino Faraci a processo, la donna avrebbe intrattenuto anche una relazione con uno dei due tunisini coinvolti nell’inchiesta e processati come lei in merito alla morte dell’uomo, e insieme avrebbero pianificato l’omicidio inscenando una rapina. “Eravamo felici, non avevamo problemi“, aveva detto Melina Aita a margine della sua iscrizione nel registro degli indagati, sostenendo di non avere più forze per affrontare quelle accuse a suo dire totalmente infondate. “La signora Melina Aita mi dice che si sente a mezz’aria, in un limbo – ha dichiarato l’avvocato dell’anziana a Lombardia Nera –, non capisce più nulla, pensate a una donna che ha fatto 2 anni di carcere preventivo, l’ergastolo, poi la sentenza di appello che la assolve per non aver commesso il fatto senza ombra di dubbio, ora la Cassazione che scassa tutto. Qui siamo nel paradosso della giustizia italiana“.