Resta in carcere il giovane moldavo fermato per l’omicidio di Cristian Martinelli. Il gip di Vercelli Valeria Rey ha comunque disposto la custodia cautelare in carcere per Nicolae Capstrimb, anche se non è stato convalidato l’arresto. Durante l’interrogatorio il ragazzo, che era stato fermato dai carabinieri di Alessandria, ha fornito nel corso dell’interrogatorio la sua versione dei fatti, ma l’inchiesta continua alla ricerca di altre persone coinvolte nel pestaggio che aveva portato alla morte domenica del 34enne, aggredito brutalmente alla stazione ferroviaria di Casale Monferrato nel pomeriggio di venerdì. La vittima aveva raccontato di essere stata aggredita prima di perdere i sensi e poi la vita in ospedale.
Ma ci sono altri due sospettati, un uomo e una donna, che sarebbero complici del moldavo, accusato di omicidio preterintenzionale. Secondo la ricostruzione fatta, venerdì pomeriggio erano presenti al pestaggio. Ma per ora l’unico che ha ammesso di aver colpito Cristian Martinelli con un bastone e di averlo preso a pugni in faccia è Nicolae Capstrimb. Il moldavo non ha fatto i nomi di altre persone, ma i carabinieri sospettano che l’omicidio del 34enne sia stato opera del branco, di una banda di giovani che frequenta la stazione di Casale Monferrato e che avevano importunato altri giovani.
OMICIDIO CRISTIAN MARTINELLI: LO SFOGO DELLA MAMMA
Nel frattempo, è saltato l’incarico per il conferimento dell’autopsia sul corpo di Cristian Martinelli. Di conseguenza, slitterà in questi giorni l’esame autoptico. I risultati sono attesi perché potrebbero fornire nuovi elementi alle indagini, ad esempio verità scientifiche sui colpi subiti dal 34enne e le conseguenze delle lesioni riportate. La vittima era di corporatura robusta, quindi in un ipotetico scontro con una sola persona avrebbe saputo difendersi. Infatti, la sorella Valentina ha rimarcato più volte che “doveva esserci più di una persona per ridurlo così“. Prende forma l’ipotesi di un’aggressione di gruppo, anche alla luce dei racconti di molte persone che gravitano attorno alla stazione, come passanti e pensionati.
Infatti, in tanti hanno riferito di un gruppo di ragazzi che infastidiva i viaggiatori. Marinella Pasini, mamma di Cristian Martinelli, si è lasciata andare ad un doloroso sfogo in cui fa riferimento al possibile movente. “Non si può morire, se così sarà dimostrato, per quegli occhiali di Versace che io avevo comprato a mio figlio e che lui teneva come una reliquia“. La donna chiede giustizia, ma anche verità: “Voglio sapere perché al pronto soccorso è arrivato alle 15.30, i carabinieri sono stati informati 4 ore dopo e noi siamo potuti entrare in ospedale alle 22, quando già era intubato“.