Dopo che Giorgia Meloni ha reso nota la sua idea di creare una Opzione uomo, anche il sindacati si sono espressi in questo senso ma la proposta, benché sia piaciuta a Tridico in quanto pesa sulle casse statali meno di quella che aveva proposto lui, cioè la pensione a due velocità, ha scatenato varie reazioni, mentre i sindacati ancora si interrogano se la pensione possa essere davvero utile o magari possa essere migliorata, la lega fa orecchie da mercante e rilancia quota 41.
Riforma pensioni 2022: la reazione dei sindacati a Opzione uomo
Opzione uomo è una proposta avanzata da Fratelli d’Italia che in realtà estenderebbe l’opzione donna anche agli uomini fino a renderla strutturale oltre che diventare il cuore vero e proprio della riforma pensioni 2022 che non è riuscito a fare il governo draghi dopo aver abolito quota 102 e quota 100.
Va detto che Opzione donna e Ape sociale erano due misure di welfare previdenziale che andavano comunque prorogate oltre il 31 dicembre 2022, cioè la data in cui decorreva la scadenza. Ma che cosa pensano i sindacati di Opzione uomo? Sicuramente la battaglia che stavano conducendo i sindacati e le parti sociali prima che il presidente emerito Mario Draghi presentasse il 7 aprile 2022 il documento di Economia e Finanza a Palazzo Chigi, andavano in tutt’altra direzione. Naturalmente ottenere una legge sulle pensioni che garantisse un pensionamento a 62 o 64 anni di età con minime perdite, non equivale ad avere una riforma che invece consente agli uomini di andare in pensione a 58 anni con una perdita complessiva del 30%.
Riforma pensioni 2022: la proposta di Matteo Salvini
È per questo che Matteo Salvini non vuole stringere il campo alla proposta di Giorgia Meloni che è stata immediatamente salutata da tutti in maniera favorevole, a partire dal Presidente dell’Istituto Nazionale previdenza sociale, Pasquale Tridico.
E infatti proprio l’INPS bocciò la proposta di Matteo Salvini a suo tempo dichiarando che quota 41 sarebbe costata troppo e cioè 9 miliardi di euro. Salvini iaprì una querelle con il Presidente dell’INPS dichiarando che il costo complessivo sarebbe stato di 400 milioni di euro.