Il Covid-19 torna ad impensierire ed, in particolare, si tratta di una nuova sotto variante di Omicron, ovvero la XBB o cosiddetta “Grifone” (Gryphon). I casi registrati nel mondo, come riportato da Today, sono ancora soltanto un centinaio, di cui due in Italia (uno in Abruzzo in una persona straniera e uno in Friuli Venezia-Giulia). A renderlo noto è stato l’Istituto superiore di Sanità nel corso dell’ultimo monitoraggio nazionale, i cui risultati sono stati pubblicati lo scorso 4 ottobre. Il timore è che possa diffondersi ulteriormente.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, in tal senso, ha avvertito la popolazione in merito al fatto che la sotto variante in questione ha delle caratteristiche genetiche particolari. Essa combina infatti Ba.2.10.1 e Ba.2.75, con 14 mutazioni aggiuntive nella proteina Spike di Ba.2, ovvero Omicron 2. È per questo motivo che è fortemente “immunoevasiva”. In merito alla sua pericolosità, però, non ci sono ancora dati. “Mentre il ricombinante Xbb mostra segni di un maggiore vantaggio di crescita rispetto ad altre varianti di Omicron, non ci sono ancora prove di alcun cambiamento nella gravità della malattia che può causare”, hanno precisato gli esperti.
Covid, spunta sotto variante XBB o “Grifone”: cos’è. Il parere di Matteo Bassetti
La comunità scientifica sta dunque ancora studiando la sotto variante del Covid-19 denominata XBB o “Grifone”, che è già arrivata in Italia. Ad esprimersi in tal senso è stato anche Matteo Bassetti. Il direttore della Clinica di malattie infettive del Policlinico San Martino di Genova è ottimista. “Si tratta dell’ennesima variante ricombinante di Omicron che in qualche modo va sulla falsa riga delle precedenti, ma ad esempio “Centaurus” ha più mutazioni. Il dato che ci deve interessare è che non aumenta la gravità della patologia Covid rispetto alle altre Omicron”, ha detto in una intervista ad Adnkronos.
E sul suo essere immunoevasiva: “Dobbiamo vedere se i primi dati di laboratorio saranno confermati e capire se c’è davvero questa capacità di evadere i vaccini. Probabilmente ci potranno essere persone contagiate anche se vaccinate, ma non ci sarà però un aggravamento della patologia”, ha concluso.