Alan Sorrenti si è raccontato senza filtri ai microfoni di Serena Bortone a Oggi è un altro giorno. Il celebre artista ha parlato anche del figlio Sky, oggi 19enne: “Io non gli ho consigliato nulla. Lui ha iniziato a suonare un po’ la batteria e la chitarra. Credo che stia cercando la sua strada, che non sarà quella del musicista, ma del creativo sì. Magari dal punto di vista del managemenet o della produzione”.
Ripensando agli anni bui dopo il successo, Alan Sorrenti si ricorda come “coraggioso per aver tentato tutto, per essere andato oltre il limite e aver trovato una luce”. “Spesso io dico delle cose che sarebbero successe, come nel film. Ho un po’ questo senso di prevedere e questo fa parte dell’artista. Anche Figli delle stelle ha anticipato il mio diventare buddista”, ha proseguito il cantante di “Figli delle stelle”. (Aggiornamento di MB)
Alan Sorrenti a Oggi è un altro giorno
Alan Sorrenti a tutto tondo a Oggi è un altro giorno. Il celebre artista ha parlato ovviamente del suo grande successo, ovvero “Figli delle stelle”: “Nasce a Los Angeles. Il passaggio in America, venendo dalla musica prog italiana, mi è servito a rimodellare la voce. Io avevo scoperto in Africa il ritmo come linguaggio e dovevo andare negli Usa, sentivo che mi mancava qualcosa. L’energia americana era più forte. Io volevo vivere a Los Angeles. Ho fatto tre album lì, poi ad un certo punto, ho deciso di cambiare, convinto che la gente mi avrebbe seguito a prescindere”.
A proposito del celebre brano, Alan Sorrenti ha ricordato: “Era un momento di grande energia, musica, soul… Viaggiavo su onde filobrasiliane. Nacque questa canzone, il titolo provvisorio era ‘Heaven’, ovvero ‘Cielo’. Sono tornato in Italia per scrivere un testo italiano, avevo bisogno del contatto con l’Italia”. E ancora, da un punto di vista più filosofico: “Oggi figli delle stelle ieri erano i sognatori, quelli che volevano cambiare le cose. Oggi, in più, si ha la responsabilità del cambiamento, del voler cambiare le cose. E ritorniamo ad esserlo, figli delle stelle: oggi più che mai. E’ stato uno stile di vita”. (Aggiornamento di MB)
Alan Sorrenti: l’infanzia tra Napoli e il Galles
Alan Sorrenti sarà ospite di Serena Bortone nella puntata di oggi, venerdì 21 ottobre, di Oggi è un altro giorno. Il cantautore è nato a Napoli nel 1950: “La mia storia parte da Napoli, dove sono nato e in parte cresciuto. Lì mi sentivo uno straniero, mamma gallese, Gwendoline, detta Gwen, e papà napoletano, Francesco. Indossavo jeans e pellicciotto per mettere insieme le mie anime. In quella città volevo stare il meno possibile. Per fortuna spesso visitavo i nonni nel Galles”, ha confessato al Corriere della Sera. Nel 1972 ha pubblicato il suo primo album “Aria” che insieme a “Come un vecchio incensiere all’alba di un villaggio deserto” dell’anno successivo tracciò la via del rock progressive italiano. Ma il successo lo ha raggiunto nel 1977 con l’album “Figli delle stelle“.
Alan Sorrenti: il successo con “Figli delle stelle”
Con “Figli delle stelle” Alan Sorrenti aprì la strada alla musica funky e dance anche in Italia: “Non è nata all’improvviso, ma l’ispirazione arrivò in America. Ero nelle stelle non soltanto in senso fisico, prendevo parecchi aerei, ma anche per l’energia e la magia che trasmetteva Los Angeles. Quell’anno uscì Star Wars di George Lucas, feci la fila a un cinema, il Sunset Boulevard era un luccichio continuo”, ha raccontato il cantautore napoletano sul Corriere delle Sera ricordando la genesi del suo celebre brano. Da più di trent’anni Alan Sorrenti pratica il buddismo di Nichiren Daishonin ed è membro della Soka Gakkai International: “A un certo punto ho sentito di non poter fermarmi allo sperimentalismo, così ho cercato qualcos’altro. Non era la musica, che volevo sperimentare, ma la vita. Ho trovato il mio equilibrio quando ho abbracciato la filosofia buddista. Non è un buddismo da monaci, ma un buddismo da vita quotidiana”, ha spiegato a Domenica In.