Andrea Crisanti: “Non ci libereremo mai del Covid”
Andrea Crisanti recentemente ha parlato del coronavirus in un’intervista rilasciata al direttore de La Stampa dal palco del Festival della Salute che si è tenuto a Roma, partendo da un’affermazione chiara e netta: “Non ce ne libereremo mai“. Tuttavia, afferma anche subito che non si tratta di una sconfitta perché ormai la situazione è completamente sotto controllo soprattutto per tre fattori importanti. “Il numero delle persone protette, che è dato dalla somma dei vaccinati e dei guariti”, che ormai si attesta al 98%. “La capacità del covid di generare varianti e quindi di infettare anche chi si è immunizzato”, che sembra fortunatamente essere piuttosto bassa. Infine, “Le opportunità che gli diamo di diffondersi”.
Secondo Andrea Crisanti abbiamo la possibilità di agire su due di questi fattori, mentre il secondo, la capacità del covid di generare varianti e reinfettare i guariti, esula dal controllo umano e mette in crisi, a tratti, i tentativi di contenere il virus. E ci rimane, dunque, solamente un’ultima arma a disposizione, sempre secondo Crisanti, ovvero la prevenzione. “I fragili devono mettere sempre la mascherina”, spiega, perché “loro se si contagiano rischiano molto”. Ma Andrea Crisanti rimane anche convinto di un punto fondamentale, la salvezza vera e propria del covid sono e rimangono sempre e comunque i vaccini. L’idea di un vaccino universale rimarrà, secondo il virologo, una pura illusione e, quindi, i vaccini per il covid seguiranno la stessa strada di quelli anti infuenzali che ricevono aggiornamenti più o meno costanti, in base alle varianti più diffuse ogni inverno.
Andrea Crisanti: “La sanità italiana? Un disastro”
Per Andrea Crisanti, insomma, il covid rimarrà con noi per sempre e dovremo imparare a gestirlo e a conviverci, esattamente come con l’influenza, che “comunque provoca tra 7 e 8 mila morti l’anno”. Ma, come sottolinea nel suo intervento al Festival della Salute, interpellato dal direttore de La Stampa, rimane un punto fondamentale da tenere in considerazione da tutta questa storia del coronavirus “ha fatto esplodere la mala gestione del sistema” sanitario, “conseguenza di una politica di tagli di anni”. Secondo Crisanti, il totale dei tagli ammonterebbe circa a 200 miliardi di euro, “il Pnrr non basterà”, sostiene fermamente.
Nella sanità italiana per Andrea Crisanti ci sono due importanti problemi di fondo, “uno strumentale e l’altro gestionale. Uno a causa di sotto finanziamenti“, dimostrato dalle fatiscenti strutture ospedaliere sul territorio “e dai ritardi nelle prestazioni tra diagnosi e cure”. “L’altro”, continua, “di realtà che possono legiferare in autonomia e che controllano se stesse”. Sul futuro della sanità, invece, teme che il nuovo governo applicherà il modello lombardo, che lui ritiene sbagliatissimo, che “privatizza e spinge i malati a emigrare in altre regioni”.