Xi Jinping rieletto segretario generale del Partito comunista cinese. Terzo storico mandato, sul quale non c’erano dubbi, per il presidente della Cina, a capo anche della commissione militare centrale (l’esercito). Erano passati pochi minuti dopo mezzogiorno quando dalla porta della Grande Sala del Popolo a Pechino sono usciti i sette uomini che guideranno la Cina del futuro. Oltre a Xi Jinping, gli altri sei membri del Comitato permanente del Politburo, che sono la rappresentazione precisa del potere di Xi Jinping, visto che ha scelto solamente alleati fedelissimi. Infatti, il numero due è Li Qiang, capo del Pcc a Shanghai, rilanciato nonostante la gestione disastrosa del lockdown nella metropoli nella scorsa primavera. Non è chiaro se sarà premier, ma è molto probabile, o capo della legislatura. Questa nomina però conferma che l’elemento principale di cui ha tenuto conto Xi Jinping è la fedeltà a lui, visto che Li Qiang non aveva mai ricoperto il ruolo di vice premier o di membro del Comitato permanente del Politburo.
Il numero tre è Zhao Leji, che ha guidato in questi anni la campagna anti corruzione. Confermato l’ideologo del Partito, Wang Huning, diventato numero 4. Dopo di lui Cai Qi, un’altra novità: è il capo del Pcc a Pechino. Debutta il capo dello staff Ding Xuexiang, numero sei. L’ultimo è Li Xi, nuovo membro del Comitato permanente, segretario della provincia del Guangdong e amico di famiglia di Xi Jinping. Non è passata inosservata l’assenza del vicepremier Hu Chunhua, ritenuto da molti analisti vicino ad una possibile promozione, ma ciò non è avvenuto. Inoltre, ci sono dei cambi anche all’interno del Politburo: per la prima volta in un quarto di secolo non c’è una donna. Infatti, Sun Chunlan è stata mandata in pensione per limiti di età e nessuno la rimpiazzerà. La novità è Ma Xingrui, capo del Partito nel Xinjiang. Entra pure il ministro degli Esteri Wang Yi, che potrebbe diventare il nuovo capo della diplomazia al posto di Yang Jiechi. Ma entrano anche gli ex ministri dell’Ambiente Jining e Li Ganjie.
XI JINPING “PERCORSO DAVANTI A NOI ARDUO”
«Il percorso davanti a noi è arduo, ma raggiungeremo la destinazione», ha dichiarato Xi Jinping nella conferenza stampa di presentazione della sua squadra. Le «pericolose tempeste» non rappresentano un motivo di paura, anche perché «solo le difficoltà portano alla grandezza, solo la fatica porta alla gloria». Inoltre, il presidente della Cina ha fatto riferimento al «sostegno del popolo», grazie al quale continueranno «il duro lavoro per l’aspirazione di una vita migliore». Ma ha parlato anche dell’importanza della Cina nello scacchiere mondiale, sottolineando che non si isolerà. «La Cina non può svilupparsi senza il mondo, e anche il mondo ha bisogno della Cina». Xi Jinping ha poi elogiato i «due miracoli» raggiunti, il primo è il «rapido sviluppo economico della Cina», l’altro è «una stabilità sociale a lungo termine».
LE CONGRATULAZIONI DI PUTIN E KIM JONG-UN
Dopo la conferma alla guida del Partito comunista cinese di Xi Jinping sono arrivate le congratulazioni di Vladimir Putin. Il presidente della Russia ha inviato un telegramma, come riferito dal Cremlino. Oltre a congratularsi, ha evidenziato «il suo alto livello politico, la sua autorità e l’integrità del partito che guidata», garantendo un dialogo proficuo e un lavoro congiunto «volto a rafforzare le relazioni di partenariato globale e cooperazione strategica tra i nostri Stati». Ma si è congratulato anche Kim Jong-un, leader della Corea del Nord. «Io, insieme a te, darò forma a un futuro ancora più bello per le relazioni tra Corea del Nord e Cina, soddisfacendo le richieste dei tempi che viviamo», le parole riportate dall’agenzia di stato Kcna.