Giallo di Silvia Cipriani, l’ex postina di 77 anni la cui scomparsa è ancora avvolta nel mistero. Nella mattinata di lunedì 24 ottobre gli avvocati di Valerio Cipriani, il nipote della donna, sono stati convocati nella casa di via delle Orchidee dell’ex postina. La Procura di Rieti sta infatti effettuando nuovi accertamenti nelle due case abitate da Silvia Cipriani. Secondo quanto hanno dichiarato gli avvocato ai microfoni di Storie Italiane, andata in onda oggi su Rai 1, “si tratta di vedere se ci sono documenti, oggetti che possano aiutare le indagini nell’ottica di chiarire che cos’è successo a Silvia”.
Dall’abitazione di Rieti erano già stati portati via alcuni documenti nei giorni scorsi. Gli avvocati del nipote Valerio spiegano che si tratta di “un’attività diversa da quella della polizia scientifica, che ha portato nei laboratori il materiale per accertare la presenza di elementi biologici e tracce di sangue”. Quelle di stamattina sono “attività di repertazione, non perquisizione perché l’immobile è già sotto sequestro”. Gli avvocati confermano che “non sappiamo se stano cercando qualcosa in particolare, non ci hanno avvisato. Può essere che stiano cercando nella documentazione se c’è qualcosa di interessante”.
Silvia Cipriani, gli avvocati di Valerio: “si cercano documenti e oggetti significativi”
Nel corso della giornata di oggi, lunedì 24 ottobre, la stessa attività che gli inquirenti stanno svolgendo nella casa di Rieti sarà ripetuta anche nell’abitazione di Cerchiara di Silvia Cipriani. “Abbiamo l’impressione che stiano facendo di tutto per giungere a scoprire cosa sia accaduto, non lasciano nulla di intentato – commentano gli avvocati ai microfoni di Storie Italiane – Le indagini si svolgono in tutte le direzioni, si cerca di valutare se ci sono documenti e oggetti che siano significativi”. La ricerca e l’analisi di eventuali documenti potrebbe infatti nascondersi un’eventuale conferma o smentita del movente economico.
In particolare, si cerca di capire dove sia la copia appartenuta a Silvia Cipriani della polizza per infortuni che l’ex postina aveva stipulato. Si indaga infatti per accertare chi sia il beneficiario, perché in caso di morte per incidente sarebbe possibile riscuotere i 51mila euro di massimale previsti dalla polizza. Secondo gli avvocati sentiti da Storie Italiane, il nipote Valerio “non ha mai visto la polizza ma è a conoscenza che la zia l’abbia fatta. Non sa chi sia il beneficiario”. Gli avvocati ipotizzano che “la sorella potrebbe essere intestataria” perché “Silvia era molto religiosa” e quindi il denaro della polizza avrebbe potuto essere destinato all’ente religioso.