Negato il rito abbreviato a Davide Fontana. Il processo al reo confesso dell’omicidio di Carol Maltesi si celebrerà con rito ordinario. I giudici della corte d’assise di Busto Arsizio hanno, infatti, respinto la richiesta della difesa dell’uomo che ha confessato di aver ucciso la 26enne nel gennaio scorso a Rescaldina e di aver sezionato e tentato di distruggere il corpo della ragazza. Inoltre, il processo si terrà alla presenza del pubblico, visto che la corte, presieduta dal giudice Giuseppe Fazio, a latere Rossella Ferrazzi, oltre ai sei giudici popolari, ha respinto la richiesta delle parti civili di discutere la fase dibattimentale a porte chiuse. Nell’udienza di oggi sono state affrontate questioni preliminari, come la costituzione delle parti ed è stata chiesta l’ammissione dei testi. Davide Fontana era in aula, assistito dal suo difensore, l’avvocato Stefano Paloschi, il quale ha presentato richiesta di perizia psichiatrica per accertare la capacità di intendere e di volere dell’imputato al momento del fatto.
«In aula si è parlato di “morte civile” di chi ha commesso il fatto, in caso di processo ordinario, ma la morte civile la vivono i genitori della vittima, la morte civile è la disperazione per due genitori che non hanno più una figlia, e che è stata brutalmente ammazzata, per loro è l’ergastolo». Così l’avvocato di parte civile Manuela Scalia, che rappresenta i genitori di Carol Maltesi, hanno commentato la richiesta di rito abbreviato, poi negata. A Davide Fontana, a processo per omicidio volontario, vengono contestate anche le aggravanti dei motivi abbietti, crudeltà e premeditazione. «Se all’esito del giudizio queste aggravanti non venissero riconosciute potrebbe venir considerata la “diminuente” del rito, e potenzialmente tornare l’ipotesi dell’abbreviato», avverte il difensore dell’imputato. Il legale ha chiamato come testi alcuni consulenti psichiatrici, il medico legale, un informatico forense «e persone sentite nel corso delle investigazioni difensive in merito alla vita di Fontana». La prossima udienza, in cui verranno escussi i carabinieri che hanno eseguito le indagini e arrestato Davide Fontana, si terrà il prossimo 28 novembre. (agg. di Silvana Palazzo)
Omicidio Carol Maltesi: Fontana chiede perizia psicologica
Nella mattinata di oggi, lunedì 24 ottobre, si è aperto ufficialmente il processo della Corte d’Assiste di Busto Arsizio sull’omicidio di Carol Maltesi. Davanti al giudice è comparso Davide Fontana, ex vicino della ragazza, per rispondere delle accuse di omicidio aggravato, distruzione e occultamento del cadavere. I legali di Fontana, però, hanno chiesto al giudice di disporre una perizia psicologica sull’imputato per accertarne le capacità di volere al momento dell’omicidio.
I legali di Davide Fontana, accusato dell’omicidio di Carol Maltesi, hanno anche depositato gli esiti di una consulenza di parte, secondo la quale sono emersi tratti patologici di tipo ossessivo, narcisistico e dipendente, coerenti con diversi disturbi della personalità. Come spesso accade in questo tipo di processi, però, i legali della famiglia di Carol si sono opposti alla richiesta della difesa, sottolineando che non ci sono elementi per richiedere una perizia di quel tipo in questo momento. L’ultima parola spetterà alla Corte d’Assise che renderà nota la sua decisione dopo la fase istruttoria del processo. Contestualmente, però, i legali di Fontana hanno anche chiesto di rivalutare sia l’ergastolo che la richiesta di rito abbreviato.
Cosa è successo a Carol Maltesi?
Insomma, i legali di Davide Fontana, il banchiere accusato dell’omicidio e dell’occultamento di Carol Maltesi, hanno chiesto una perizia psicologica sull’imputato. Oltre a questo, è stato chiesto di rivalutare il rito abbreviato, rigettato nella fase preliminare dell’udienza, se non per l’intera accusa, almeno per la distruzione e l’occultamento del cadavere della ragazza. Infine, è stata chiesto anche di rivalutare l’ergastolo per l’uomo, mettendone in dubbio la legittimità costituzionale. Tutte istanza che hanno trovato la ferma opposizione dell’accusa.
L’omicidio di Carol Maltesi risale a gennaio, quando il corpo della ragazza fu trovato in dei sacchi della spazzatura vicino a Rescaldina, nel milanese. Inizialmente, date le pessime condizioni del corpo, martoriato e fatto a pezzi, non si riuscì ad identificare la ragazza, che fu riconosciuta solo grazie ai tatuaggi per via della sua carriera nell’ambiente della filmografia a luci rosse. Davide Fontana poco dopo, ha confessato l’omicidio durante un interrogatorio delle forze dell’ordine. L’avrebbe colpita dopo di un ligio con un martello alla testa, l’avrebbe poi fatta a pezzi e provato a conservare i resti in un freezer prima di liberarsene.