Elon Musk è ormai prossimo all’acquisto di Twitter. Dopo una lunga querelle fra lo stesso numero uno di Tesla e il social del cinguettio, alla fine il miliardario di origini sudamericane ha deciso di tornare sui suoi passi, ed entro la giornata di domani, 28 ottobre 2022 (la deadline stabilita dal giudice del Delaware), concluderà la trattativa. L’intesa resta quella già siglata in passato, 44 miliardi di dollari, così come fatto sapere da Bloomberg, e grazie agli ultimi sviluppi positivi Twitter ha registrato un incremento del 2.74 per cento, venendo scambiato a 53.18 dollari in Borsa.
E che la chiusura dell’operazione Musk-Twitter sia ormai ad un passo, lo si capisce anche da quanto accaduto nelle scorse ore, a cominciare dalla descrizione del profilo Twitter dello stesso manager, divenuta ora ChiefTwit (capo di Twitter in pratica). Inoltre, ha postato un video in cui si vede lo stesso Elon Musk entrare nella sede del social network a San Francisco, portando con se un lavandino. Il filmato è stato accompagnato dalla didascalia “Let that sink in!”, che si può tradurre con “Fatevene una ragione!”, riferendosi appunto all’operazione di acquisizione in chiusura.
ELON MUSK AD UN PASSO DA TWITTER: LE CONTINUE VISITE NEGLI UFFICI DEL SOCIAL
Nel caso in cui, ipotesi che per ora non sembrerebbe essere all’ordine del giorno, Musk non dovesse concludere l’operazione entro domani, a quel punto si andrà a processo, cosa che tutte le parti in gioco vogliono evitare. In questi giorni, come da indiscrezioni, Musk sta visitando gli uffici di Twitter, e il video del lavandino non sarebbe quindi una novità.
“Elon è negli uffici di San Francisco questa settimana per incontri. Questo è solo l’inizio di molti incontri e conversazioni e avrete modo di sentirlo direttamente da lui venerdì” ha spiegato il chief marketing officer di Twitter, Leslie Berland, in una comunicazione ai dipendenti riportata dall’agenzia Bloomberg. L’accordo di acquisizione era stato raggiunto lo scorso mese di aprile per i famosi 44 miliardi di dollari, poi l’operazione si arenò dopo che Musk chiese chiarezza sugli account spam di Twitter, senza però ricevere in cambio dati certi a suo modo di vedere.