L’OMELIA DI PAPA FRANCESCO NELLA SANTA MESSA PER TUTTI I DEFUNTI
«Guardiamo in alto, perché siamo in cammino verso l’Alto, mentre le cose di quaggiù non andranno lassù: le migliori carriere, i più grandi successi, i titoli e i riconoscimenti più prestigiosi, le ricchezze accumulate e i guadagni terreni, tutto svanirà in un attimo. E rimarrà delusa per sempre ogni attesa riposta in esse»: lo ha detto Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa in Vaticano per la commemorazione di tutti i defunti. Il Santo Padre in questo 2 novembre 2022 passa in rassegna tanto le preoccupazioni di chiunque davanti al tema imponente della morte, quanto le atrocità che ancora oggi vengono compiute nel mondo ignorando il messaggio di vita eterna del Signore. «quanto tempo, fatica ed energie spendiamo preoccupandoci e rattristandoci per queste cose, lasciando che si affievolisca la tensione verso casa, perdendo di vista il senso del cammino, la meta del viaggio, l’infinito a cui tendiamo, la gioia per cui respiriamo!», esclama il Papa.
«Chiediamoci: io vivo quello che dico nel Credo, ‘aspetto – cioè – la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà’? E come va la mia attesa? Sono capace di andare all’essenziale o mi distraggo in tante cose superflue? Coltivo la speranza o vado avanti lamentoso perché dò troppo valore a tante cose che non contano? Poi passeranno», analizza Papa Francesco durante la Santa Messa dove ha mostrato una lettera arrivatagli da un cappellano che in Ucraina accoglie i bimbi orfani di guerra. «“Questo è il mio servizio: accompagnare questi bambini, che sono scartati, perché hanno perso i genitori”: quest’uomo, fa quello che Gesù richiede: curare i più piccoli, nella tragedia. E quando ho letto lettera, scritta con tanto dolore, mi sono commosso. Ho pensato: ‘Signore, si vede che tu continui a ispirare i veri valori del Regno’». In un altro passaggio dell’omelia, Papa Francesco tuona sull’accoglimento non “integrale” del Vangelo di Gesù: «Non lasciamoci sorprendere anche noi. Stiamo ben attenti a non addolcire il sapore del Vangelo. Perché spesso, per convenienza o per comodità, tendiamo ad attenuare il messaggio di Gesù, ad annacquare le sue parole. Ammettiamolo, siamo diventati piuttosto bravi a fare compromessi con il Vangelo». Facendo riferimento al Vangelo del 2 novembre, il Papa conclude «a forza di ‘ma’ e di ‘però’ – tante volte siamo uomini e donne di ‘ma’ e di ‘però’ – facciamo della vita un compromesso con il Vangelo […] Da semplici discepoli del Maestro diventiamo maestri di complessità, che argomentano molto e fanno poco, che cercano risposte più davanti al computer che davanti al Crocifisso, in internet anziché negli occhi dei fratelli e delle sorelle; cristiani che commentano, dibattono ed espongono teorie – tante! – ma non conoscono per nome neanche un povero, non visitano un malato da mesi, non hanno mai sfamato o vestito qualcuno, non hanno mai stretto amicizia con un bisognoso, scordando che ‘il programma del cristiano è un cuore che vede’, diceva Papa Benedetto». Dopo la Santa Messa il Papa si dirige verso il Campo Santo Teutonico per un’ultima preghiera in memoria di tutti i defunti morti in quest’anno.
LA SANTA MESSA PER LA COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI: “IL VOLTO DEI MORTI”
Il Vaticano ha diffuso il libretto per la celebrazione della Santa Messa di commemorazione di tutti i fedeli defunti, al via in diretta tv e video streaming dalle ore 11 nella Cappella Papale della Basilica di San Pietro. Il Vangelo del Tempo Ordinario prevede oggi 2 novembre il passo di Matteo sul racconto di Gesù ai discepoli circa il Regno dei Cieli e il giudizio universale: «essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».
Dopo la Santa Messa, come già anticipato, Papa Francesco si recherà al Campo Santo Teutonico per la preghiera di commemorazione ai defunti in questa solennità della Chiesa festeggiata ogni 2 novembre: su AgenSir l’arcivescovo ordinario militare per l’Italia, Mons. Santo Marcianò, stamattina ha spiegato il legame stretto dei messaggi per la pace di Papa Francesco con la solennità di oggi. «Come, infatti, si potrebbe uccidere qualcuno nel cui volto vedi l’umanità, intuisci storia e affetti, paure e lacrime… un uomo, un fratello? Bisogna che il volto si dissolva. Ma anche i morti in guerra hanno un volto», spiega il prelato citando lo scenario disperante della guerra in Ucraina, «Morti anche queste ingiuste, come la guerra. Ma morti che accendono piccole luci di amore, speranza, fede, perché sanno “rivendicare, nel luogo della morte, il diritto alla vita” (dalla citazione di San Giovanni Paolo II nell’omelia di canonizzazione di San Massimiliano Kolbe, ndr)».
COMMEMORAZIONE PER I FEDELI DEFUNTI: LA SANTA MESSA DI PAPA FRANCESCO, DIRETTA VIDEO STREAMING
Dopo aver celebrato con l’Angelus di ieri la solennità di Ognissanti, Papa Francesco presiederà la Santa Messa in suffragio di tutti i defunti nella giornata di oggi 2 novembre 2022: in particolare la Celebrazione Eucaristica riguarderà il suffragio dei Cardinali e Vescovi defunti nel corso dell’anno passato. L’evento sarà trasmesso in diretta tv su Tv2000 e in diretta video streaming sul canale YouTube di Vatican News: la Santa Messa di oggi è di fatto l’ultima uscita pubblica di Papa Francesco prima del Viaggio Apostolico in programma da domani 3 novembre fino a domenica 6 novembre in Bahrain.
L’appuntamento è dunque fissato alle ore 11 presso l’Altare della Cattedra nella Basilica di San Pietro in Vaticano: seguirà ala Santa Messa un momento di preghiera per commemorare tutti i fedeli defunti presso il Campo Santo Teutonico, previsto per le ore 12.30 circa. Lo scorso anno per la commemorazione dei defunti Papa Francesco aveva presieduto la Santa Messa del 2 novembre direttamente al Cimitero Militare Francese di Roma: nel 2020 invece Papa Francesco si era recato presso Pontificio Collegio Teutonico di Santa Maria in Camposanto. In tutte queste occasioni – e dovrebbe essere confermato anche per quest’anno – Papa Francesco si era poi recato nelle Grotte Vaticane per pregare davanti alle tombe dei Pontefici defunti.
OMELIA PAPA FRANCESCO MESSA PER I DEFUNTI DEL 2021: “I MORTI E IL CUORE DI DIO”
«Mi viene in mente uno scritto, alla porta di un piccolo cimitero, al nord: “Tu che passi, pensa ai tuoi passi, e dei tuoi passi pensa all’ultimo passo”»: lo diceva Papa Francesco nell’omelia della Santa Messa per la commemorazione dei fedeli defunti avvenuta un’anno fa presso il Cimitero Militare Francese. Così come ricordato ieri durante l’Angelus di Ognissanti, il Santo Padre punta a sottolineare l’importanza della testimonianza dei tanti che ci precedono: «La vita è un cammino, tutti noi siamo in cammino. Tutti noi, se vogliamo fare qualcosa nella vita, siamo in cammino. Che non è passeggiata, neppure labirinto, no, è cammino. Nel cammino, noi passiamo davanti a tanti fatti storici, davanti a tante situazioni difficili. E anche davanti ai cimiteri», ricordava il Pontefice nella Santa Messa di un anno fa.
«L’importante è che quell’ultimo passo ci trovi in cammino, non girando in passeggiata; nel cammino della vita e non in un labirinto senza fine. Essere in cammino perché l’ultimo passo ci trovi camminando. Questo è il primo pensiero che vorrei dire e che mi viene dal cuore», aggiungeva ancora Papa Francesco ricordando assieme la caducità della vita umana e la speranza dopo la morte. Nell’incontrare alcune tombe visitate lo scorso anno al Cimitero francese, il Papa sottolineava così nella sua omelia «Mi sono fermato davanti a una tomba, lì: “Inconnu. Mort pour la France. 1944”. Neppure il nome. Nel cuore di Dio c’è il nome di tutti noi, ma questa è la tragedia della guerra. Sono sicuro che tutti questi che sono andati in buona volontà, chiamati dalla patria per difenderla, sono con il Signore. Ma noi, che stiamo in cammino, lottiamo sufficientemente perché non ci siano le guerre? Perché non ci siano le economie dei Paesi fortificate dall’industria delle armi?». Quel messaggio di pace che dettavano quelle tombe di morti è stato rinnovato ancora ieri da Papa Francesco nel suo costante appello contro la guerra in Ucraina che solo fino ad un anno fa era ancora “lontana” da essere immaginata.