Paura per Pupi Avati, colpito da un malore sul set del suo prossimo film. Il regista era a Bologna con la sua troupe e il fratello Antonio per girare in pieno centro storico, quando ha sentito un forte dolore al patto. Le scene sono state subito interrotte e il maestro è stato portato di corsa al pronto soccorso, poi il ricovero all’ospedale Sant’Orsola per i necessari accertamenti. «Ha avuto uno scompenso cardiaco che ci ha allarmati», racconta il fratello di Pupi Avati dopo avergli fatto visita. Al Corriere della Sera spiega che gli approfondimenti sono stati necessari «anche perché è un ex infartuato». Un problema che Antonio conosce bene, avendo avuto cinque episodi.
Ma le notizie sulle condizioni di Pupi Avati sono rassicuranti: «Si è ripreso dopo poche ore e ora sta bene, siamo tutti sollevati e già stiamo programmando le prossime giornate di lavoro. Uscirà fra due o tre giorni e torneremo a Roma dove ritroveremo la troupe». A causa di questo malore, che risale al 2 novembre, ha dovuto trascorrere il suo 84esimo compleanno in ospedale, ma quel che conta è che sia tutto passato. Infatti, tra qualche giorno sarà a Roma per girare gli interni del suo prossimo film.
“PUPI AVATI ORA STA BENE, TORNEREMO SUL SET”
Un compleanno con spavento per Pupi Avati. «Avevamo appena iniziato le riprese, saremmo dovuti restare per due settimane. Ora ci concentreremo sugli interni, a Roma e Cinecittà, ma presto torneremo per proseguire il lavoro», assicura il fratello Antonio al Corriere. Tanto l’affetto ricevuto dagli operatori sanitari del Policlinico. Ma anche dei suoi cari che lo hanno travolto con una valanga di auguri. L’8 novembre era previsto un grande tributo al Majestic Baglioni, con ospiti e amici, ma è stato rimandato ad altra data. Nel frattempo, il suo Dante sta riscuotendo successo. «Nelle scuole è qualcosa di incredibile, siamo felici», aggiunge il fratello di Pupi Avati. Riguardo il prossimo film, invece, ha anticipato: «Sarà una pellicola con un’impostazione profondamente avatiana. Ci sono tutti gli elementi e le sue ossessioni», spiega Antonio, «l’amicizia, il tradimento, la nostalgia, la musica, i portici». Non c’è ancora il titolo, ma la trama è definita: un grande amore tra due 18enni negli anni ’60. «Stanno insieme, si amano, poi litigano e si lasciano. Ma tutto torna e così si ritrovano da vecchi… C’è molto Pupi in tutto questo».