Pfizer: “Il vaccino bivalente quadruplica gli anticorpi”
Pfizer e BioNTech nel corso della giornata di venerdì hanno annunciato che il vaccino bivalente per le varianti Omicron 4 e 5 del covid che hanno sviluppato sta ottenendo ottimi risultati, riuscendo a stimolare quattro volte più anticorpi rispetto ai vaccini precedenti. I vaccini bivalenti, lo ricordiamo, sono stati distribuiti a partire da settembre, in risposta alla più vasta diffusioni della variante Omicron del Coronavirus e di numerose sotto varianti derivate proprio dalla variante BA.5.
I risultati ottenuti dagli studi sui vaccini bivalenti di Pfizer sono stati presentati dall’azienda all’Agenzia del farmaco americana, la FDA, e presto saranno condivisi anche con l’agenzia europea, l’EMA. L’agenzia america, attraverso il direttore del Centro valutazioni Peter Marks, fa sapere che “sulla base dei dati che ora abbiamo in mano, abbiamo fiducia nei vaccini bivalenti contro il covid-19 e nella loro capacità di creare una migliore protezione”, stando a quanto riporta il Washington post. Mentre Albert Bourla, ceo di Pfizer, ha affermato che “speriamo che questi risultati aggiornati incoraggino le persone a sottoporsi a un richiamo con vaccino bivalente (..) per mantenere livelli alti di protezione contro Omicron 4 e 5”.
Pfizer: i dati sul vaccino bivalente
Nella nota emanata da Pfizer bioNTech si anticipano alcuni dei risultati ottenuti dal loro recente studio. “Questi dati”, si legge, “rafforzano i primi dati clinici precedentemente diffusi, raccolti a 7 giorni dalla somministrazione del richiamo con vaccino bivalente, nonché i dati preclinici, e suggeriscono che una dose booster di 30 milligrammi di vaccino bivalente adattato a Omicron BA.4/BA.5 può indurre un livello di protezione più elevato contro le sottovarianti, rispetto al vaccino originale”.
“Un mese dopo una dose di richiamo di 30 microgrammi del vaccino bivalente “, dettaglia ulteriormente la nota di Pfizer in merito agli studi sui nuovi booster, “i titoli anticorpali neutralizzanti anti-Omicron 4 e 5 sono cresciuti di 13,2 volte rispetto ai livelli pre-booster negli ultra 55enni e di 9,5 volte nei 18-55enni, contro un aumento di 2,9 volte negli over 55 che hanno ricevuto il richiamo con il vaccino originale”. Mentre i risultati sul ceppo originario di Whuan del Coronavirus sembrano confermare quanto già si era evidenziato con i precedenti vaccini, senza nuove variazioni nella produzione di anticorpi.
Uno studio americano smentisce Pfizer?
Analogamente allo studio svolto da Pfizer bioNTech, anche l’Università della Columbia, a New York, assieme all’Università del Michigan, hanno svolto una loro ricerca. Non ancora pubblicato ufficialmente, a quanto riporta AdnKronos, lo studio americano sottolinea che “somministrato come quarta dose, il vaccino bivalente, non induce risposte anticorpali neutralizzanti superiori nell’uomo, nel periodo di tempo testato, rispetto al vaccino anti-Covid originale monovalente”. Insomma, l’inghippo starebbe nell’utilizzare il vaccino bivalente come quarto booster, perchè non migliorerebbe la produzione di anticorpi rispetto ai vaccini “più vecchi”.