Una bimba tedesca di 8 anni è stata segregata in casa per quasi tutta la sua vita. La storia dell’orrore rimbalza in Italia direttamente dalla Germania, dove i media locali hanno provato a ricapitolare l’accaduto: pare che la piccola avesse all’incirca diciotto mesi quando la madre decise di non consentirle più di uscire dalla sua abitazione, con ogni probabilità per impedirle di vedere il padre. I coniugi, infatti, avevano divorziato e sembra che all’uomo fosse stato raccontato che sua figlia era stata portata a vivere nel nostro Paese.
In base all’attività di indagine condotta in landa teutonica, non risulterebbe alcuna iscrizione presso asili nido e scuole a nome della bimba di 8 anni, letteralmente segregata dalla madre, che le avrebbe anche impedito di avere interazioni con altri bambini suoi coetanei. Un vero e proprio inferno, al quale la polizia ha posto fine a seguito di alcune segnalazioni anonime. Alle forze dell’ordine la minore avrebbe rivelato di non avere mai visto un prato, un bosco, un’automobile da vicino e, altro aspetto non di poco conto, per via della condizione nella quale si è ritrovata, ora avrebbe evidenti difficoltà nella deambulazione e nel salire le scale.
BIMBA 8 ANNI SEGREGATA PER ANNI DALLA MADRE: TRE INDAGATI
Stando all’emittente Wdr, sarebbe stata una controversia relativa all’affidamento della bimba di 8 anni a portare alla decisione della madre di segregarla in casa. Come scrive “Europa Today”, nel 2015 la madre tentò di ottenerne la custodia completa, però il giudice stabilì che entrambi i genitori avevano diritto all’affidamento. Così, ecco il piano folle: la donna dichiarò al padre e alle autorità che si sarebbe recata a vivere in Italia presso presunti parenti, portando con sé la bambina. In realtà, avrebbe continuato a vivere nella sua abitazione di Attendorn, sino quando le autorità italiane hanno avvisato i loro omologhi tedeschi che madre e figlia non avevano mai messo piede nello Stivale.
La bimba di 8 anni è stata trovata segregata nella casa dei nonni a settembre e ora la madre e i genitori di quest’ultima sono indagati. Nel frattempo, la piccola vittima è stata affidata a una famiglia, perlomeno finché il tribunale non nominerà un tutore legale che si occupi di lei.