Tiralatte acquistati per riuscire a produrre armi per la Russia. È la nuova strategia per riuscire a reperire quei materiali che Mosca non può acquistare direttamente a causa delle sanzioni. Ne parla oggi il Times, riportando ad esempio l’impennata nei Paesi vicini alla Russia della domanda di frigoriferi, lavatrici e appunto tiralatte elettrici. Il sospetto dei funzionari europei è che così Mosca possa “cannibalizzare” gli elettrodomestici europei per la sua industria delle armi. Un sospetto legato anche a quanto scoperto dall’Ucraina nel corso della guerra scoppiata con l’invasione della Russia a febbraio.
I soldati ucraini hanno riferito, infatti, di aver trovato munizioni russe costruite con componenti come semiconduttori che sembravano essere stati presi da elettrodomestici e riutilizzati. La carenza in Russia è però sistemica. Da anni, infatti, è a corto di componenti elettronici di base di livello militare, come transistor, trasformatori e microchip, a causa del regime di sanzioni occidentali imposto dal primo attacco all’Ucraina del 2014.
ELETTRODOMESTICI E TIRALATTE PER ARMI RUSSE…
Negli ultimi mesi queste carenze si sono aggravate in Russia, a causa delle nuove sanzioni, ma anche allargate a tutto il settore manifatturiero. Il Times parla anche di prove che dimostrano come console per videogiochi che sono state smontate e il loro contenuto ricablato in armamenti. Dai dati dell’agenzia statistica dell’Unione europea, elaborati da Bloomberg, suggeriscono questo possibile escamotage della Russia per eludere sanzioni e restrizioni. Ad esempio, Armenia e Kazakistan hanno registrato un’improvvisa impennata di acquisti di elettrodomestici dell’Ue. Ma il fenomeno è ancor più eclatante se si esaminano i dati relativi alle vendite dei tiralatte elettrici. Le vendite dall’Ue all’Armenia sono triplicate rispetto all’anno prima, nonostante il tasso di natalità sia diminuito del 4,3%. Infine, bisogna tener conto del fatto che Kazakistan, Armenia e Russia fanno tutti parte dell’Unione economica eurasiatica, che non ha frontiere doganali interne. Ciò consente un facile scambio di merci tra questi Paesi.