Un 15enne affetto da gravi problemi psichici ha ucciso il nonno, colpendolo prima con una sedia e poi con un aspirapolvere, filmando l’aggressione e postando il video su Whatsapp. È successo nel mese di luglio scorso a Bucchianico, in provincia di Chieti, e il processo partirà il 25 gennaio 2023 presso il Tribunale per i Minori. Il gip del Tribunale per i minorenni di L’Aquila ha infatti accolto la richiesta di immediato, saltando quindi l’udienza preliminare. Storie Italiane ha dedicato spazio a questa tragedia, dopo il caso della 16enne che ha accoltellato la nonna per motivi ancora da chiarire.
In collegamento con Eleonora Daniele c’è Roberto Di Loreto, l’avvocato del 15enne che ha ucciso il nonno, che ricorda come “negli ultimi anni stiamo assistendo all’accadimento di fatti tragici anche in piccole realtà, dove il disagio è manifestato in maniera più interiore”. E in diretta domanda “più sforzo e più attenzione per gli operatori, compresi noi che operiamo nella giustizia, perché è proprio in queste dimensioni che si crea un disagio che sfocia e si manifesta in modo eccessivo e tragico”. E in riferimento al caso da lui seguito parla di “dimensione quasi annunciata della tragedia” e conferma che al momento “il ragazzo è in carcere, sta individuando una comunità adeguata nella quale si spera possa trovare il suo percorso riabilitativo”.
15enne uccide il nonno con pugni e un aspirapolvere: “tragedia annunciata”
Il 15enne è attualmente detenuto con l’accusa di omicidio volontario con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di un ascendente e per futili motivi. A luglio scorso si era infatti scagliato contro il nonno, il 78enne Guido Rodolfo Sulpizio, mentre era inerme a terra e lo avrebbe colpito con pugni e calci, afferrando anche sedie e un aspirapolvere e saltandogli addosso con i piedi. Affetto da gravi problemi psichici, il 15enne aveva anche ripreso alcuni momenti della terribile aggressione con il cellulare, postando poi i video sul proprio profilo Whatsapp.
Il nonno era deceduto il giorno dopo nell’ospedale di Pescara, per le terribili lesioni riportate in seguito all’aggressione, tra cui gravi lesioni alla testa e fratture costali. Da anni i nonni materni erano affidatari del ragazzo, seguito dai servizi sociali a causa di una complessa e delicata situazione familiare. Forse, alla base dell’improvviso scoppio d’ira e dell’omicidio un rimprovero del nonno al nipote 15enne, che secondo loro trascorreva troppo tempo al cellulare.