La nuova Flat Tax verrà introdotta dal Governo di Giorgia Meloni con la Legge di Bilancio che sta per essere approvata. La misura relativa alla tassazione era tra le promesse della coalizione del centrodestra. La tassa unica, fissata al 15%, sarà dedicata, almeno in questo momento, soltanto ai lavoratori autonomi e alle Partite Iva, con la soglia di sbarramento di ricavi e compensi che dovrebbe essere estesa dagli attuali 65 mila euro a 90 mila euro.
Ad annunciare la riforma è stato Federico Freni, sottosegretario del ministero dell’Economia e delle Finanze, ai microfoni di Radio24. “Nella nuova legge di bilancio si dimostrerà finalmente che la Flat Tax non era uno slogan, ma un programma strutturato che si attua in 5 anni. Cominciamo assolutamente con autonomi e partite Iva, innalzando la soglia da 65 a 100 mila euro. Forse qualcosa in meno, potremmo fare 85/90 mila. Dipenderà anche da alcune variabili macroeconomiche un po’ meno dipendenti da noi”.
L’altra Flat Tax in discussione è quella incrementale, di cui ha parlato anche la Premier Giorgia Meloni. “Una tassa piatta del 15% su quanto dichiarato in più rispetto all’anno precedente, per chi è in difficoltà e si rimbocca le maniche è un segnale di merito”, ha affermato.
Flat Tax, cos’è e come funziona: il rischio evasione
In merito alla Flat Tax con le novità introdotte dal Governo di Giorgia Meloni su autonomi e Partite Iva, la Relazione sull’evasione allegata alla Nadef ha tuttavia evidenziato dei rischi. In particolare, l’istituzione di una determinata soglia potrebbe “generare comportamenti anomali in corrispondenza della medesima”. “L’analisi statistica sembra confermare per il 2019 un effetto di autoselezione dei contribuenti con ricavi e compensi al di sotto della soglia massima di 65 mila euro al fine di beneficiare dell’agevolazione prevista dal regime forfetario”, si legge nel documento.