Tiene banco il dossier migranti, la Meloni tiene la barra dritta. La nave Ocean Viking è diretta verso Marsiglia dopo un braccio di ferro, mentre uomini e donne a bordo della Geo Barents e della Humanity 1 sono stati fatti sbarcare a Catania. Clima di tensione tra Parigi e Roma – “comportamento inaccettabile”, l’accusa dei transalpini – ma l’esecutivo di centrodestra non ha intenzione di cambiare strategia.
“Il governo italiano sta rispettando tutte le convenzioni internazionali e il divieto imposto a queste navi ong di sostare in acque italiane, oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza dei soggetti fragili, è giustificato e legittimo”, le parole del premier Meloni nel corso del suo discorso agli eletti FdI riportato dall’Ansa. La politica capitolina ha aggiunto: “A bordo di queste navi non ci sono naufraghi ma migranti: le persone sono salite a bordo in acque internazionali trasbordando da altre unità navali di collegamento e la nave che li ha presi in carico è attrezzata ed equipaggiata per ospitarli e provvedere a tutte le loro esigenze di accoglienza”.
MIGRANTI, LA MELONI TIENE LA BARRA DRITTA
Il premier Meloni ha intenzione di continuare su questa strada, dunque, ma c’è di più. A suo avviso, a livello giuridico, “non parliamo di naufraghi, qualifica che ricorre in regime di Sar”. Necessari i distinguo, dunque. Ampio sostegno da parte di altri esponenti di governo, pronti ad affrontare la questione a Bruxelles. E’ il caso del ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Abbiamo difeso un principio, lunedì porrò la questione al Consiglio affari europei. Il problema dell’immigrazione è un tema europeo, come ha detto anche Papa Francesco, non solo italiano greco o maltese. L’importante è che ci sia una collaborazione e un intervento dell’Europa”. Anche il ministro per gli Affari Europei Raffaele Fitto ha evidenziato: “E’ auspicabile che ci sia una dimensione europea che affronti la questione delle migrazioni. Non è più immaginabile che questa questione possa continuare a gravare sulle spalle di un solo Paese”.