L’ARRIVO IN ITALIA A CIAMPINO, LE PRIME PAROLE DI ALESSIA PIPERNO
«Sono stati 45 giorni duri, poi questa mattina la sorpresa. Ho trascorso la mia detenzione in una cella con sei persone, è stato difficile ma non sono stata maltrattata»: sono queste le prime parole rese pubbliche di Alessia Piperno al suo rientro in Italia dopo la carcerazione in Iran, per motivi ancora comunque non diffusi dal regime islamico. Giornalisti e curiosi si erano assiepati all’aeroporto di Roma Ciampino pensando ad un arrivo “mediatico” della ragazza 30enne liberata oggi dal carcere di Ervin. Invece Alessia Piperno è stata in primis dai genitori Alberto e Manuela e dal fratello David: presenti poi anche la Premier Giorgia Meloni, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri. Proprio quest’ultimo ha postato la foto dell’arrivo di Alessia Piperno, di fatto l’unico documento diffuso via media avendo scelto il Governo di comune accordo con la famiglia di non voler “gettare” Alessia davanti alle telecamere appena giunta in Italia.
L’intera famiglia Piperno è rientrata nella propria abitazione a Roma, nel quartiere Colli Albani: come spiega l’ANSA, «Alessia ha varcato il portone abbracciata al padre, senza fare dichiarazioni ai giornalisti che l’attendevano sotto casa». «Sto bene, sono emozionata e commossa», sono state invece le semplici e commosse parole di Alessia Piperno al telefono con la sua famiglia non appena liberata stamane dall’Iran. Secondo quanto ricostruito da fonti della Farnesina, la giovane travel blogger sarebbe stata consegnata ai funzionari dell’ambasciata italiana a Teheran direttamente in aeroporto. Meloni ha fatto sapere di aver invitato presto a Palazzo Chigi Alessia Piperno, così come il sindaco Gualtieri l’ha invitata ufficialmente in Campidoglio per le prossime settimane.
IRAN, LIBERATA ALESSIA PIPERNO: L’ANNUNCIO DEL GOVERNO MELONI
«Dopo un intenso lavoro diplomatico oggi Alessia Piperno è stata rilasciata dalle autorità iraniane e si appresta a tornare in Italia»: lo ha annunciato la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni tramite una nota apparsa sul sito di Palazzo Chigi. La travel blogger era stata arrestata in Iran lo scorso 28 settembre, come conseguenza indiretta delle proteste del mondo femminile contro la tirannia del regime sciita: l’annuncio di Palazzo Chigi avviene durante la conferenza stampa della Premier con il segretario generale dell’ONU Jens Stoltenberg.
Spiega Meloni, «nel ringraziare tutti coloro che hanno contribuito a che Alessia riabbracci i familiari, ha informato i suoi genitori nel corso di una telefonata, pochi minuti fa». Intervenendo con un fuori programma durante la conferenza congiunta con il n.1 Nato, la Premier ha anche aggiunto «Il segretario generale Stoltenberg mi perdonerà se faccio una cosa irrituale. Come avrete saputo Alessia Piperno sta tornando a casa. Volevo ringraziare i nostri servizi di Intelligence, il sottosegretario Mantovano, e il ministero degli Esteri per il lavoro straordinario, silenzioso per riportare a casa questa ragazza». Pochi minuti dopo l’annuncio sulla pagina Instagram di Alessia Piperno, gli amici scrivono un semplice ma attesissimo messaggio «Rilasciata. Ti aspettiamo Ale».
ALESSIA PIPERNO, L’IRAN E L’ARRESTO: UN MESE DI ANSIA E POI L’ANNUNCIO
La vicenda di Alessia Piperno, 30enne romana ma travel blogger da anni in giro per il mondo, parte tutto lo scorso settembre durante la festa del suo compleanno avvenuta in Iran: era il 28 settembre e Alessia veniva arrestata e incarcerata senza dare motivazioni o spiegazioni alla famiglia. Era poi stata la stessa Alessia ad avvisare la famiglia in una drammatica telefonata in cui chiedeva aiuto: «Vi prego aiutatemi, temo di non uscire più». I genitori, preoccupati perché non avevano notizie di lei dal giorno del suo compleanno il 28 settembre, ad inizio ottobre ricevono la telefonata choc. «Era lei che piangendo ci avvisava che era in prigione. A Teheran. In Iran. Era stata arrestata dalla polizia insieme a dei suoi amici mentre si accingeva a festeggiare il suo compleanno. Sono state solo poche parole ma disperate. Chiedeva aiuto». Il Ministero degli Esteri italiano si è subito attivata facendo sapere che non sarebbero state rilasciate notizie approfondite proprio per permettere alla diplomazia di operare al meglio per la liberazione di Alessia Piperno dal carcere in Iran.
La ragazza era arrivata a Teheran dal Pakistan nel pieno delle manifestazioni per la morte di Mahsa Amini (la 22enne curda arrestata perché non indossava correttamente il velo): la polizia “morale” iraniana non ha dato spiegazioni sulle ragioni dell’arresto, ma è emerso come avessero posto sotto sequestro Alessia Piperno in connessione con le proteste. La ragazza italiana era insomma accusata, probabilmente, di aver partecipato/fomentato le proteste contro il regime islamico. Piperno era stata condotta nel carcere di Ervin ma pochi giorni dopo, la sera del 15 ottobre, un vasto incendio e una violenta protesta dei detenuti (con anche 8 morti) aveva fatto temere il peggio per le sorti di Alessia Piperno. Oggi invece, dopo il fruttuoso e prezioso lavoro “nell’ombra” della Farnesina, il lieto annuncio della sua liberazione.