Brunello Cucinelli, stilista e imprenditore, è intervenuto ai microfoni di “Non Stop News”, trasmissione di Rtl 102.5 condotta da Enrico Galletti, Giusi Legrenzi e Massimo Lo Nigro. In prima battuta, l’ospite ha parlato del momento complicato che stanno attraversando i giovani italiani: “Noi genitori abbiamo fatto due grandi errori – ha esordito -. Il primo grande errore è stato quello di trasmettere loro l’obbligo di aver paura: dobbiamo sostituire la paura con la speranza. Il secondo errore è che abbiamo imputato al lavoro le colpe di non aver studiato. Penso che ci sia un’intelligenza da studio e una dell’anima che dobbiamo trasmettere”.
Brunello Cucinelli ha poi evidenziato come, nonostante il Covid, “grazie al nostro stato sociale non abbiamo licenziato. Dobbiamo fare attenzione alle persone che lavorano, soprattutto agli operai. Se diamo loro un luogo di lavoro leggermente migliore, un salario un po’ più alto e iniziamo a trattarli come esseri umani pensanti, abbiamo risolto un grande tema sociale. Abbiamo bisogno di ritrovare equilibrio, gentilezza, garbo, educazione e stima. Perché la stima genera responsabilità e la responsabilità genera creatività. Stiamo vivendo un secolo d’oro e non dobbiamo avere timore”.
BRUNELLO CUCINELLI: “I GIOVANI RITROVINO LA GRATITUDINE E LA SEMPLICITÀ”
Nel prosieguo del suo intervento in radiovisione su Rtl 102.5, Brunello Cucinelli ha evidenziato come, per risolvere le problematiche lavorative, si debba giocoforza partire dalle famiglie: “Lo smart working secondo me ha delle lacune – ha affermato –. Non c’è più distinzione fra lavoro privato e famiglia e non genera creatività collettiva. Dobbiamo lavorare poche ore concentratissimi e dedicare il resto della giornata a noi stessi e alle nostre famiglie. Abbiamo bisogno di dialogare di più con le nostre famiglie e ritrovare un equilibrio con i grandi ideali: famiglia, politica e spiritualità”.
Da bambino, peraltro, Brunello Cucinelli ricorda di avere avuto “il privilegio di vivere la povertà. Sono cresciuto guardando il cielo e le stelle. Ora non abbiamo più tempo per guardare il cielo, eppure ancora oggi, quando siamo in difficoltà, alziamo gli occhi e chiediamo aiuto al Creato. Dobbiamo ritrovare equilibrio fra profitto e dono, senza voltare le spalle alla povertà. Quanto ai giovani, devono ritrovare la gratitudine e la semplicità: abbiamo bisogno di umiltà e coraggio, che sono indispensabili per generare creatività. Facciamo sì che sui posti di lavoro ci sia equilibrio per creare sostenibilità morale, culturale, economica e sociale”.